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I controlli della polizia municipale in un capannone cinese
Ancora controlli del gruppo interforze. Ancora clandestini trovati al lavoro e operai impiegati senza un regolare contratto. E poi c’è il solito dormitorio. I controlli sono stati disposti dalla Prefettura nell’ambito del gruppo di lavoro interistituzionale per il contrasto allo sfruttamento, di cui fanno parte polizia, carabinieri, Guardia di finanza, Ispettorato del lavoro, Asl, Inps, vigili del fuoco, polizia municipale, Alia e Agenzia delle Dogane. In questa settimana sono stati svolti due accessi ispettivi in aziende del territorio a gestione orientale.
Complessivamente sono stati identificati 24 cittadini stranieri, di cui dodici clandestini. Entrambe le attività sono state sospese a causa dell’accertato impiego di lavoratori risultati assunti senza regolare contratto, in totale dodici persone. In entrambe le confezioni sono state rilevate violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel corso dell’ultima ispezione sono state, inoltre, riscontrate condizioni igienico sanitarie carenti e la presenza di un dormitorio privo dei requisiti di abitabilità. Anche in questo caso si sta riaffacciando il sistema dei dormitori: un modello che sembrava essere quasi scomparso dopo i controlli voluti dalla Regione ed eseguiti dal gruppo di lavoro dell’Asl per la sicurezza sui luoghi di lavoro in seguito al rodo di via Toscana nel dicembre 2013: un incendio gravissimo che costò la vita a sette operai cinesi che dormivano nella ditta dove lavoravano in un soppalco abusivo. Negli anni successivi questo schema di ditta-dormitorio sembrava praticamente sparito. I cinesi avevano capito che era rischioso e quindi avevano abolito almeno questa irregolarità. Dagli ultimi controlli, però, risulta che la "moda" dell’allestimento dei dormitori, come emerso dall’ultimo controllo del gruppo interforze coordinato dalla Prefettura, è tornato in voga. Di recente, era stato scoperto un altro dormitorio in una azienda di via Renzo Gori dove un cinese era stato accoltellato da un collega. La vittima ha trovato il coraggio di denunciare l’episodio facendo scoprire l’ennesima azienda sfruttatrice con diversi clandestini impiegati a nero e il dormitorio. Un caso-limite.
Ora altre due ditte illegali: complessivamente il controllo ha portato a elevare sanzioni per un ammontare di 170.000 euro. La battaglia contro l’illegalità va avanti da anni e recentemente il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, ha rinnovato l’appello a denunciare i casi di sfruttamento. In cambio le vittime potranno ottenere il permesso di soggiorno.
L.N.