REDAZIONE PRATO

Classe IC, Convitto nazionale Cicognini, Prato

Dalle storiche finestre del Convitto Cicognini abbiamo assistito alla demolizione del vecchio ospedale

In pochi mesi, affacciati alle finestre del nostro edificio scolastico, guardando in direzione del cantiere dell’area dell’ex Misericordia e Dolce, abbiamo assistito alla demolizione progressiva del vecchio ospedale cittadino, risalente agli anni Settanta del secolo scorso, che oggi risulta raso al suolo. Precedentemente, per 600 anni, quel terreno aveva ospitato gli orti della città, un grande spazio verde, amatissimo dai pratesi, a cui si decise a malincuore di rinunciare per fare posto al "monoblocco" ospedaliero che andava di moda in quegli anni. Dalla fine di agosto 2020 sono stati demoliti 170.000 metri cubi di cemento armato; inizialmente, al posto degli immobili di sei piani, era rimasto un enorme cratere attorno al quale si erano accumulati detriti e macerie; ma tutto il materiale rimosso è stato recuperato e riutilizzato grazie tecniche innovative e una parte di detriti selezionati sono serviti a riportare a pari il terreno. Sono state impiegate una maxi pinza alta 43 metri e 12 ruspe che hanno lavorato senza sosta. La scomparsa dei vecchi edifici ha naturalmente modificato lo skyline, infatti adesso la nostra scuola si staglia maestosa sull’orizzonte, visibile insieme ad altri palazzi e monumenti del centro storico e alla Calvana sullo sfondo. Adesso in questa area complessiva di tre ettari verrà realizzato un parco che, essendo anche a ridosso delle mura cittadine, costituirà un’importante porta di ingresso per accedere al centro storico di Prato (in tutto sono previsti tre ingressi: uno da Piazza del Collegio, dal lato del Cicognini, un altro da via Cavour e infine da Sant’Orsola). Gli alberi del vecchio ospedale saranno mantenuti e ne saranno piantati a centinaia di nuovi per creare un vero e proprio orto botanico, un polmone verde, nel cuore della nostra città. Dal momento che dobbiamo necessariamente proteggere l’ambiente, anche per fronteggiare i cambiamenti climatici sempre più allarmanti, il nuovo parco potrà essere sia un sostegno alla natura, all’ambiente stesso, sia un passo avanti verso il benessere e la socialità della collettività. In poche parole, per usare termini anglofoni che vanno sempre più di moda, Prato si avvia a diventare non solo più ‘green’, ma anche una ‘smart city’ o, più semplicemente, una "città intelligente e più verde" che mira ad applicare strategie di pianificazione urbanistica volte alla sostenibilità e all’inclusione sociale dei residenti. Il nuovo parco valorizzerà l’identità di Prato, la sua storia, e incentiverà anche il suo sviluppo socio-economico; inoltre costituirà un luogo di integrazione sociale e culturale, una sorta di nuova piazza contemporanea.