
Carabinieri
Prato, 2 ottobre 2018 - Resta agli arresti domiciliari il notaio Placido Di Bella, 75 anni. Il gip Francesco Pallini ha convalidato l’arresto ieri sera dopo che in mattinata il notaio, assistito dall’avvocato Alberto Cavaciocchi, aveva risposto alle domande del giudice nell’interrogatorio di garanzia. Di Bella è finito ai domiciliari venerdì scorso dopo che i carabinieri del Nucleo investigativo hanno trovato nel dispenser di carata igienica del bagno del suo studio in viale della Repubblica, 60 grammi di cocaina purissima. Una quantità elevatissima del valore di almeno 5mila, seimila euro di cui il notaio ha respinto con forza l’accusa di detenzione. «Non è mia, qualcuno l’ha messa lì per incastrarmi», è stata la tesi difensiva ribadita di fronte al gip ieri.
La stessa riferita venerdì pomeriggio al pm Giampaolo Mocetti che ha chiesto l’arresto del professionista. «Qualcuno voleva incastrarmi e l’ha messa nel bagno dello studio a mia insaputa. In quel bagno poteva entrare chiunque», ha insistito il professionista che ha anche indicato al gip alcuni nomi di persone che avrebbero potuto avercela con lui. Il difensore ha insistito sulla «stranezza» del ritrovamento della droga. «Per quale motivo il mio cliente avrebbe dovuto nascondere la droga nella carta igienica? – ha detto Cavaciocchi – La casa è separata dallo studio, si trova al piano di sopra, e nel bagno dello studio può esserci entrato chiunque. In questi giorni il notaio ha ricevuto diversi clienti perché anche se in pensione da luglio, deve concludere alcuni atti. Inoltre, è un uomo di una certa età e molto sportivo, difficile credere che faccia uso di sostanze stupefacenti, motivo per cui si è subito offerto di sottoporsi agli esami del capello».
La tesi difensiva non hanno convinto il giudice che ha convalidato la misura cautelare. Di Bella è conosciuto alle cronache perché imputato in processo per estorsione e violenza privata nei confronti della ex compagna. Una vicenda tormentata che va avanti da anni e che ha visto denunce, contro denunce e querele incrociate fra i due. Adesso è arrivata quest’altra tegola. I carabinieri del Nucleo investigativi sono intervenuti dopo aver ricevuto una soffiata. Qualcuno di confidenziale – così è stato riferito – avrebbe segnalato ai militari la presenza di armi e droga in casa del notaio. Il blitz è scattato venerdì e l’urgenza era dovuta soprattutto al timore che potesse davvero avere armi. A Di Bella è stato sospeso il porto di armi. Ma invece di pistole, i carabinieri hanno trovato l’ingente quantità di cocaina degna di uno spacciatore professionista. Ma chi ha fatto la segnalazione e perché? Forse, qualcuno che aveva fretta e ha tirato in ballo la storia delle armi perché aveva paura che la droga venisse scoperta da qualcun’altro? E perché incastrarlo? Una ritorsione a un personaggio, comunque, «chiacchierato» in città? O qualcuno che voleva far perdere credibilità al notaio?, come sostiene la difesa. Sicuro è che la droga non è finita lì per caso. Le indagini dovranno appurare se la droga sia stata di Di Bella oppure no.