Silvia Bini
Cronaca

Cambiano le regole: autovelox, limiti più alti. E pattuglie nei punti nevralgici del traffico

Il comandante della Polizia Municipale, sull’impatto che avrà a Prato il nuovo Codice della strada. Via Roma e via Bologna: dispositivi da rivedere: da giugno potrebbero scattare le multe solo oltre 70 km/h

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Il comandante della Polizia Municipale a Prato, Marco Maccioni

Prato, 30 novembre 2024 – ll nuovo Codice della strada è stato ufficialmente approvato e introduce diversi cambiamenti, nonché una stretta nei confronti degli utenti della strada. Sanzioni più severe, sospensione immediata della patente in diversi casi e maggiore rigore nei confronti di chi utilizza il cellulare, guida sotto l’effetto di alcol o droghe o supera i limiti di velocità. A queste misure si aggiungono nuove disposizioni per monopattini, autovelox, zone a traffico limitato e neopatentati. Marco Maccioni, comandante della Polizia municipale, conosce bene le abitudini dei pratesi alla guida e come le nuove disposizioni potranno impattare sugli automobilisti a cominciare dal cellulare alla guida, una delle principali cause di sanzione nonché di incidente.

Maccioni, i pratesi alla guida sono indisciplinati? La stretta sui telefonini aiuterà a ridurre sanzioni e sinistri?

“La distrazione è il principale imputato in caso di incidente. Ovviamente i motivi di distrazione sono diversi, il cellulare indubbiamente è uno strumento che alla guida può portare molti problemi oltre ad essere causa di incidenti anche gravi. A Prato tra le principali motivazioni che provocano scontri al primo posto c’è appunto la distrazione, seguita dall’alta velocità, la mancata precedenza e il non rispetto della distanza di sicurezza”.

Oltre alla stretta sui telefonini, c’è anche un inasprimento sulle norme che regolano l’uso dei monopattini.

“Saranno obbligatori casco, e dopo il decreto attuativo anche targa e assicurazione cosa che indubbiamente avrà un impatto: non saranno più così come è oggi alla portata di tutti”.

A Prato ci sono state molte proteste in relazioni ai monopattini soprattutto perché spesso viaggiano controsenso, lungo i marciapiedi e a velocità non adeguate.

“Da inizio anno ne abbiamo sequestrati 35 perché si trattava di mezzi truccati ossia monopattini sui quali abbiamo riscontrato modifiche strutturali, come fossero ciclomotori per capirsi”.

Il Codice della strada 2024 mira a regolamentare anche l’uso degli autovelox, con l’obbligo di installarli solo in aree ad alta incidentalità e con una segnaletica chiara. A Prato ci sono due dispositivi che potrebbero risultare non a norma?

“Cambiano le regole anche per gli autovelox, in particolare i dispositivi potranno essere installati solo dove il limite di velocità non è inferiore di oltre 20 km/h rispetto al massimo previsto per quel tipo di strada”.

Ci può fare un esempio?

“In via Roma e in via Bologna gli autovelox sono tarati a 50 km/h, ma trattandosi di una strada provinciale dove il limite è di 90 km/h, può essere abbassato a 70 all’ora secondo le nuove disposizioni e non 50 all’ora come è attualmente”.

Gli autisti quindi potranno viaggiare a 70 km/h in via Roma e in via Bologna senza il rischio di incorrere in sanzioni?

“Non è detto. Dovremo presentare un’istruttoria per cui in quei tratti sarà consentito abbassare oltre 20 chilometri orari il limite standard. Quando furono installati con il parere favorevole di tutti gli enti, fu realizzato un documento ben dettagliato. Ci sono delle eccezioni, ad esempio se la strada attraversa un centro abitato come nel caso di Prato, oppure se ci sono dei pericoli che impongono di abbassare il limite. Credo che non ci saranno cambiamenti, e comunque fino a giugno saranno tarati sul limite attuale di 50 km/h”.

Ci sono polemiche sull’incubo traffico. Mettere più pattuglie di agenti a dirigere la viabilità piuttosto che a fare multe sarebbe un aiuto?

“Ogni giorno abbiamo agenti in punti critici e in determinati orari: all’uscia delle scuole ad esempio sono sempre presenti. Nella zona di San Niccolò e via Cavour, ma anche all’incrocio con via Carlo Marx: è un’attività che facciamo e che non è stata mai interrotta”.