Collina franata, strade ko e danni: "È stato come un bombardamento"

Montemurlo, un mese dopo l’alluvione, è ancora pesantemente compromesso: 5 milioni gli interventi di somma urgenza. Non ancora in sicurezza i torrenti Stregale e Bagnolo. Calamai: "Mai fermati".

L’accensione del grande albero di Natale in programma per ieri è stata annullata. L’allerta meteo ancora una volta ha costretto Montemurlo a fare un passo indietro. A un mese dal ciclone Ciaran il territorio è ancora ferito. Sono decine le imprese rimaste sott’acqua e che oggi devono affrontare danni per diversi milioni di euro.

Numeri che rendono bene l’idea della catastrofe vissuta. Sono state oltre 400 le richieste d’intervento gestite dal centro comunale di protezione civile, in questo mese, senza contare le operazioni della polizia municipale. Duecento i volontari impegnati nella gestione dell’emergenza, di cui oltre 60 appartenenti alle associazioni del territorio. Innumerevoli gli angeli del fango arrivati spontaneamente a dare una mano ad aziende e famiglie, dagli studenti delle scuole superiori ai lavoratori. Circa 5 milioni di interventi di somma urgenza attivati dal Comune per il ripristino delle condizioni di sicurezza del territorio, sorvegliati speciali restano il torrente Bagnolo e il tratto tombato del torrente Stregale, dove sono in corso interventi per liberare il tubo dalle ostruzioni e dai cedimenti. Il monitoraggio, attivato dal Comune per raccogliere le richieste di fabbisogno delle famiglie post alluvione, ha visto 350 domande, mentre sono ad oggi oltre 40mila gli euro raccolti tramite il Comitato Montemurlo solidale per gli alluvionati. A seguito degli allagamenti sono state raccolte oltre 4000 tonnellate di rifiuti e masserizie alluvionate, dai mobili agli elettrodomestici finiti sott’acqua, ai macchinari, ai filati, ai campionari e alle pezze, tutto finito in discarica perché irrecuperabile. Una quantità enorme di rifiuti che equivale al 25% della produzione annua di Montemurlo. Un evento dalla portata senza precedenti che ha seminato devastazione, non solo a valle, ma anche in alto, nella zona montuosa e collinare del Comune dove la forza dell’acqua si è portata via interi pezzi di strada come in via dei Pianali. Al posto della strada, che portava alla Cava Guarino, ora c’è una sorta di canyon, così come ad Albiano, dov’è saltato il ponte e il ruscello, che ha scavato un alveo di decine di metri.

Spazzati via interi tratti anche del Cammino dell’acqua lungo il Bagnolo, inaugurato solo a maggio scorso. In sole poche ore le oltre trecento piante ad alto fusto in zona Campo solare sono state abbattute. "In alcune zone sembra che sia passato un bombardamento- dice il sindaco Calamai- Dal 2 novembre il Comune non si è mai fermato ed ha sempre lavorato per portare sostegno ed assistenza a chi era in difficoltà". Anche ieri il sindaco Calamai ha svolto ulteriori i sopralluoghi nelle ditte alluvionate.