Anna Viliani è morta dissanguata dopo un’agonia durata ore: il figlio l’ha colpita con 50 coltellate, alcune inferte anche dopo la morte. La conferma è arrivata dall’autopsia eseguita ieri dal medico legale Luciana Sonnellini all’ospedale di Pistoia. All’esame ha partecipato il consulente della difesa, Brunero Begliomini, incaricato dal legale, Roberta Roviello, del giovane. Secondo quanto emerso, Anna Viliani è stata ferita dal figlio con ben 50 coltellate, cinque molto profonde, anche al collo e al torace, ma nessuna ha centrato punti vitali tanto che la donna non è morta subito. Anna Viliani ha sofferto per ore prima di morire mentre il figlio, 22 anni, sordo dalla nascita e con un grave deficit cognitivo, la guardava soffrire. L’orrore si è consumato fra lunedì e l’alba di martedì quando il giovane, ha dato fuoco alla villetta a schiera in via Toccafondi a Montepiano dove viveva insieme alla mamma."La morte è stata lenta, non sono state trovate tracce di fuliggine nei bronchi, nella trachea e nell’esofago, a dimostrazione che la signora era già morta quando è stato appiccato il fuoco", ha spiegato il procuratore Luca Tescaroli in una nota.
Al momento il figlio della vittima si trova ricoverato nel reparto di psichiatria del Santo Stefano. Al gip Marco Malerba ha confermato di aver ucciso la mamma a causa del forte risentimento che aveva nei confronti della sua famiglia. "Mi picchiavano da quando ero piccolo, mi prendevano in giro. Non ce la facevo più a restare in quella casa, per questo ho appiccato il fuoco", ha raccontato il giovane che non ha mostrato nessun segnale di pentimento. Il gip ha convalidato l’arresto per omicidio volontario e disposto la custodia nella Rems di Empoli (struttura sanitaria per gli autori di reato affetti da disturbi mentali). Il trasferimento dovrebbe avvenire martedì. La procura ha disposto la perizia psichiatrica per stabilire la capacità di intendere e di volere del ragazzo.
La procura ha inoltre aperto un fascicolo per maltrattamenti in famiglia (reato per cui si procede di ufficio) nei confronti dei familiari del giovane per cercare riscontri a quanto sostenuto dal ragazzo durante l’interrogatorio di garanzia e la prima confessione avvenuta subito dopo il delitto martedì scorso.
Intanto a Montepiano va avanti la raccolta fondi nei negozi per sostenere le spese del funerale.
Laura Natoli