"Colpito per i prezzi bassi delle mie grucce". Le agghiaccianti parole del cinese aggredito

A Prato, un imprenditore cinese sopravvissuto a un'aggressione rivela la violenza nel settore delle grucce: concorrenza feroce, minacce e aggressioni per mantenere il controllo.

"Mi hanno aggredito perché anche io lavoro nel settore delle grucce e c’è una concorrenza molto forte. C’è una persona che detta legge nell’ambiente". Questo avrebbe raccontato ai pm e alla squadra mobile il cinese accoltellato lo scorso 6 luglio: l’ennesimo episodio di violenza nella guerra delle grucce, per il quale nei giorni scorsi la procura ha ottenuto cinque decreti di giudizio immediato per tentato omicidio. L’uomo è sopravvissuto per miracolo dopo essere stato assalito dai 5 connazionali dentro un locale. Riferisce Repubblica alcuni passaggi della sua deposizione: "Mi hanno preso al collo da dietro, poi colpito alla testa. Erano le 3 di notte". L’imprenditore, pregiudicato, aveva aperto la sua azienda dopo aver avuto in prestito circa 700mila euro, "in parte dall’Ungheria e in parte da Prato, da altre aziende di abbigliamento". Soldi da restituire con gli interessi. E aveva iniziato a vendere a un prezzo più basso della concorrenza: "Io lavoravo a un prezzo di 6 centesimi a gruccia, mentre il consorzio a 27". Una decina di dipendenti e un fatturato di 100, 200mila euro al mese. Quasi due milioni l’anno. Anche altre aziende hanno rivisto i loro prezzi. "Chi comanda voleva con questa aggressione dare anche un segnale agli altri imprenditori", avrebbe detto il cinese. Agli inquirenti avrebbe riferito anche che ci sono picchiatori assoldati in Cina e portati a Prato per colpire e spaventare la concorrenza. Violenze contro chi tenta di inserirsi nel settore proponendo cifre più basse. "Possono fare incendi dolosi" contro i rivali.