Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di aver commesso una rapina all’interno della filiale del Monte dei Paschi di Siena di via Bologna a Santa Lucia nel gennaio di due anni fa. Il gup Camilla Tesi ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura nei confronti di Santo Piacenti, Salvatore D’Anna, Domenico Motta e Giuseppe Privitera, tutti originari di Catania, che sarebbero responsabili del colpo che fruttò diverse migliaia di euro.
Si tratta di un processo indiziario. I quattro infatti hanno sempre negato di essere stati loro a mettere a segno il colpo. La squadra mobile li aveva tenuti sotto controllo per diverso tempo con pedinamenti e intercettazioni, in quanto sospettava che la banda stesse pianificando una rapina a un’altra banca. Non solo. Erano state visionate le telecamere e poco prima dell’irruzione dei banditi dentro alla filiale si vedeva, in alcune immagini, un uomo che faceva un prelievo al bancomat. Un uomo che aveva una barba molto simile a quella di Privitera. Un altro sospetto ha fatto ricadere l’accusa sui quattro siciliani: un paio di scarpe Nike indossate da Motta che sembrano simili a quelle che aveva uno dei rapinatori del Monte dei Paschi.
Secondo quanto ricostruito, i banditi entrarono nella filiale all’ora di chiusura, il momento più tranquillo per agire senza che ci siano troppe persone, prima della pausa pranzo. I due banditi fecero irruzione nella filiale della banca con il volto coperto da una specie di garza o calza, e sventolarono sul volto dei due dipendenti rimasti a quell’ora una pistola, forse giocattolo. Presero i soldi – che non sono mai stati quantificati – e scapparono usando la porta sul retro che era rimasta aperta. Ad attenderli c’era una terza, e forse una quarta, persona su un’auto parcheggiata in via Fantaccini. Il processo comincerà ad aprile.