REDAZIONE PRATO

Commissione Controllo. Lo stop di Alia è un caso

Cenni convoca i commissari e si impegna a fare chiarezza sul diniego che aveva inviato a Revet e Toscana Energia (non si sono presentate).

Commissione Controllo. Lo stop di Alia è un caso

Gianni Cenni

Nuova riunione della commissione controllo e garanzia. Lo scopo dell’assemblea è fare chiarezza sulle società controllate e capire fino a che punto la commissione controllo e garanzia può spingersi per fare chiarezza sulle società partecipate. Un lavoro portato avanti da Gianni Cenni, presidente della commissione 6 e consigliere di Fratelli d’Italia. Facendo un passo indietro la commissione controllo del consiglio comunale ha svolto nel corso di questi mesi un lavoro di approfondimento sulle società pubbliche e miste pubblico-private. Sono state convocate e ascoltate Estra, Publiacqua, Gida tanto per fare degli esempi ma anche Ait, l’Autorità Idrica Territoriale.

Il calendario adesso prevedeva la possibilità di ascoltare anche Revet Spa (società virtuosa che si occupa di riciclo e riuso di scarti in nome dell’economia circolare) e Toscana Energia (gas), società partecipate dalla Multiutility toscana. Ma la convocazione è stata quanto meno ’limitata’ dai vertici di Alia Multiutility: Cenni ha ricevuto una lettera datata 4 novembre in cui il presidente della holding Lorenzo Perra sottolinea che "per l’organizzazione di eventuali commissioni consiliari riguardanti le due società vi chiediamo di convocare esclusivamente la scrivente" cioè Alia Multiutility.

Le regole non sono così chiare: per cerccare di fare chiarezza è intervenuta in commissione la responsabile comunale Antonella Lapadula. Se la giurisprudenza non è così facile da interpretare, sulla parte politica non c’è dubbio almeno per i consiglieri di opposizione "di volere una trasparenza sull’operato e sugli atti della società".

Si tratta di un problema di metodo del lavoro della commissione consiliare che ha subito uno stop inatteso.

"La definizione e l’inquadramento formale e giuridico ha un risvolto importante: davanti a società miste a maggioranza pubblica riuscire a trovare una sintesi non è facile - spiega Lapadula -. Il presupposto per il controllo è la compagine sociale, la dimensione della presenza pubblica anche non totalitaria ne consegue un controllo pubblico, poi che i soci riescano a realizzarlo o no nei fatti non è detto".

Secondo Magani (Pd): "Un’amministrazione sugli atti di indirizzo e sulla programmazione delle società partecipate deve avere la possibilità di avere un seguito nelle sedi competenti ossia le commissioni consiliari".

"Se c’è finalità di interesse pubblico il controllo va realizzato con azioni concrete con una serie di strumenti di presidio come la presenza di revisori, patti para sociali", aggiunge Lapadula. Il confine è labile: la commissione ha potere di conoscere atti e attività. Cenni si è impegnato nel chiedere chiarimenti a Alia Multiutility in relazione alla risposta inviata in cui, la società invita la commissione a convocare esclusivamente Alia Multiutility. Ossia la holding a cui fanno capo le varie società satelliti.