
Un milione e 58mila euro. A tanto ammontano i costi della politica sul bilancio 2022 del Comune di Prato. Ci riferiamo alle indennità attribuite per legge a sindaco, assessori e consiglieri comunali per la loro attività istituzionale. Una cifra in aumento rispetto al 2021, quando la politica è costata 81mila euro in meno alle casse pubbliche. Il motivo dell’aumento di circa il 9% è da individuare non tanto nella crescita del numero di sedute delle commissioni consiliari (che anzi fanno registrare una flessione dei rimborsi totali per i gettoni di presenza rispetto al 2021), bensì nell’incremento delle indennità di sindaco e assessori stabilito lo scorso maggio dal Parlamento. Una crescita progressiva, che porterà nel 2024 a toccare il picco dell’adeguamento delle indennità. Il sindaco Biffoni, infatti, dal totale dei ‘compensi’ (così vengono definiti sul sito del Comune) lordi del 2021 di 77.558 euro sale ai 102.273 euro lordi del 2022. Una crescita del 30%, che ancora non ha raggiunto il suo picco. Lo stesso discorso vale per gli altri membri della giunta, che in totale nel 2022 è arrivata a costare 704mila euro alle casse pubbliche contro i 563mila euro del 2021. Un anno intero da assessore nel 2021 valeva un’indennità lorda di 50.412 euro, mentre nel 2022 la cifra è salita a 63.496 euro. Più sostanziosa invece l’indennità del vicesindaco, ma il paragone col 2021 non può essere effettuato vista la prematura scomparsa di Luigi Biancalani e il ruolo rimasto vacante per quasi due mesi e mezzo, fino a quando il 2 novembre è subentrato Simone Faggi. Facendo comunque una proiezione l’indennità piena del vicesindaco sul 2022 sarebbe stata di 75.600 euro lordi contro i 58.168 euro lordi dell’anno precedente.
Come detto, invece, sono in calo i gettoni di presenza del consiglio comunale. Il rimborso è sempre di 90 euro lordi a seduta, ma il numero di commissioni e consigli nel 2022 è stato inferiore al 2021. Si è così scesi dai 464mila euro lordi del 2021 ai 417mila euro del 2022. Il ‘paperone’ fra i consiglieri comunali è Marco Curcio della Lega con 18.225 euro di indennità, cifra però aumentata soprattutto grazie ai 9.765 euro di rimborsi per i suoi spostamenti (l’indennità chilometrica). Chi invece ha preso più gettoni di tutti è stato Marco Biagioni del Pd a quota 16.020 euro. Più indietro troviamo Claudio Belgiorno, capogruppo di Fratelli d’Italia, con 14.940 euro, novanta euro in più di Giacomo Sbolgi di Italia Viva, da poco diventato assessore al centro storico. A seguire Leonardo Soldi, capogruppo del Centrodestra, con 14.670 euro. Il maggiore o minore peso economico delle indennità dipende chiaramente dall’assidua presenza alle commissioni o ai consigli comunali, ma soprattutto dal tipo di commissione di cui si fa parte. Urbanistica, sanità e lavori pubblici sono quelle che si riuniscono di più e che quindi a fine anno consentono di avere maggiori gettoni di presenza. Infine i minori rimborsi sono per Teresa Lin della lista Biffoni con 5.220 euro lordi di indennità, seguta da Rosanna Sciumbata anche lei della lista Biffoni con 8.370 euro, i capigruppo di M5S e Italia al Centro, Silvia La Vita e Mirko Lafranceschina entrambi con 8.460 euro lordi. Sotto i 10mila euro di gettoni ci sono pure Tommaso Cocci (Fratelli d’Italia), Antonio Facchi (Pd), Marilena Garnier (omonima lista civica), Claudia Longobardi (Pd), Enrico Romei (lista sport), Matilde Rosati (Pd) e Paola Tassi (Pd).
Stefano De Biase