REDAZIONE PRATO

Comune, vertice fiume. E i cittadini pensano a una soluzione fai da te

Cinque ore di riunione tra il sindaco di Montemurlo e la Regione che ha la competenza per intervenire a monte dello Stregale esondato.

Cinque ore di riunione tra il sindaco di Montemurlo e la Regione che ha la competenza per intervenire a monte dello Stregale esondato.

Cinque ore di riunione tra il sindaco di Montemurlo e la Regione che ha la competenza per intervenire a monte dello Stregale esondato.

Vertice interminabile in Comune a Montemurlo dove ieri pomeriggio, insieme al sindaco Simone Calamai, si sono riuniti l’assessore all’ambiente Monia Monni e i tecnici regionali. Obiettivo mettere in sicurezza il prima possibile la collina di Montemurlo e soprattutto le abitazioni tornate di nuovo sott’acqua domenica scorsa. A generare i problemi principali è stata una grata installata proprio all’ingresso del fosso tombato dello Stregale: la grata, secondo le ricostruzioni del Comune, era stata messa in via provvisoria per evitare che il tubo, all’interno del quale scorre appunto lo Stregale, implodesse di nuovo, come era successo lo scorso novembre. La soluzione però non si è rivelata tale. Il problema è che l’installazione della griglia si è trasformata in un boomerang: la struttura ha fatto da tappo ed ha provocato l’esondazione e poi l’allagamento di numerose abitazioni e scantinati in via Giunti, via del Parco e via Fratelli Cervi, a pochi passi dal municipio. L’intervento sullo Stregale (il Comune ha investito 1,5 milioni per rinforzare la tubatura) deve essere ancora completato e accompagnato da ulteriori opere nella parte a monte, verso la collina, di competenza di Regione e Genio Civile: da qui la riunione convocata d’urgenza ieri durata oltre cinque ore.

Intanto in Comune e al Genio Civile dopo quella datata 5 settembre che metteva in allerta sul pericolo della grata installata all’ingresso del fosso tombato dello Stregale, è arrivata un’altra Pec che segnala minuto dopo minuto l’evolversi della situazione di domenica scorsa. Massimo Martorana dice di aver chiamato i numeri di emergenza comunali una prima volta alle 19.07 e una seconda alle 20.04 per chiedere di rimuovere la grata che stava ostruendo il passaggio dell’acqua piovana. Intervento poi concluso solo a mezzanotte.

Sempre i cittadini del comitato di Bagnolo nato dopo l’alluvione di novembre, si sono mossi in autonomia per cercare di mettere al riparo le proprie abitazioni. L’idea è quella di installare delle paratie davanti alle porte di ingresso di abitazioni e garage per non trovarsi ogni volta che piove con il terrore di allagarsi. "Ci stiamo muovendo per chiedere preventivi a ditte che si occupano di questo tipo di interventi. Non vogliamo più rischiare", dice a nome del comitato Sabrina Tabani. "Abbiamo chiesto all’amministrazione che almeno ci dia un contributo per i lavori di messa in sicurezza delle nostre case".

E intanto oggi è di nuovo allerta gialla per temporali forti e rischio idrogeologico.

Silvia Bini