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Con la Nobel iniziò l’età dell’oro. Un viaggio nel dinamitificio

Dalla storia della fabbrica, iniziata nel 1912, sino all’abbandono e all’incuria in cui versa l’area. Vittorio Cintolesi illustra le opportunità occupazionali e ricorda l’assalto al treno del 1944 .

LA VIGNETTA L’ingresso dell’area Nobel: all’interno una storia lunga oltre 80 anni

LA VIGNETTA L’ingresso dell’area Nobel: all’interno una storia lunga oltre 80 anni

Le fonti orali e scritte raccontano la nostra storia. Ed è proprio da queste fonti che gli alunni della classe 5 C della scuola primaria "Lorenzo il Magnifico" di Poggio a Caiano, si sono avvicendati nella ricerca di notizie sul "Dinamificio Nobel", mossi da curiosità e sete di sapere. Oltre ad attingere a foto, immagini e testi, ricercati su pubblicazioni e siti internet, gli alunni, hanno organizzato un incontro con il dottor Vittorio Cintolesi, ex sindaco di Carmignano e abitante da sempre a Comeana. Egli ha saputo coinvolgere i bambini in una conversazione aperta sul tema della “vita contadina” del territorio poggese e carmignanese, nel periodo fra le due guerre mondiali.

Toccante è risultato l’ascolto dell’intervista che egli stesso aveva precedentemente rivolto a sua madre centenaria, su tale argomento: lei è la più viva memoria storica.

La Nobel nacque all’inizio del ‘900, nella piana di Comeana al confine con il Comune di Signa, sulle sponde del Torrente Ombrone e del Fiume Arno, lontano dai centri abitati. Fu pensata, progettata e realizzata dall’ingegnere Alfred Nobel, ed entrò in funzione nel 1912, poco prima dell’inizio della Prima guerra mondiale.

La Nobel era imponente e ben costruita, suddivisa in reparti e laboratori chimici, e vi erano anche il refettorio e gli ambulatori per la cura dei lavoratori e delle lavoratrici che provenivano dalle frazioni limitrofe. Qui si produceva la nitroglicerina. Durante il primo conflitto mondiale, il lavoro si concentrò principalmente nell’azione di rifornire l’esercito di dinamite e balistite per le munizioni di grande calibro. Nel 1925 la fabbrica venne acquistata dalla società Montecatini, già proprietaria della Società Generale Esplosivi e Munizioni, dando così vita ad una nuova ditta: la NOBEL SGEM.

Per un certo periodo, nell’azienda furono attivate sperimentazioni agricole e chimiche per la produzione anche di concimi.

Nel 1944 l’area fu occupata dai tedeschi, iniziarono così una serie di sabotaggi da parte dei partigiani. La data dell’11 giugno, ricorda a tutti, anche oggi, il sabotaggio più orribile: un nucleo partigiano fece saltare un convoglio di 8 vagoni carichi di tritolo. Nell’esplosione, avvertita in tutti i paesi limitrofi, persero la vita quattro di questi, capeggiati da Bogardo Buricchi e la stazione ferroviaria, venne distrutta e rimase inagibile.

Tutto ebbe fine con la conclusione della Seconda guerra mondiale. L’area venne bonificata successivamente ma da allora la Nobel rimane un luogo abbandonato.

"Se le mura potessero parlare - viene da pensare - chissà quante vicende avrebbero da raccontare a tutti i bambini di oggi!"