Le piogge di questi ultimi giorni non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. Si parla del liceo Copernico, dove le fondamenta per la costruzione della nuova ala sono diventate un lago artificiale. Il problema? Un intoppo burocratico che ha portato ad uno stop di mesi. E che ancora non è risolto. Lo stop è arrivato ad agosto e da allora è tutto fermo. Nel terreno, in seguito all’alluvione del 2 novembre, sono state trovate infiltrazioni di idrocarburi, un problema che ha richiesto interventi di bonifica urgenti e accurati per garantire la sicurezza ambientale e la salute pubblica. Operazione che ha quindi bloccato la costruzione del nuovo edificio, secondo quanto richiesto da Arpat. Le analisi sono state fatte nell’ambito di un progetto più ampio di controllo dei terreni post alluvione, la Provincia ha poi avviato tutte le procedure per il completamento della bonifica del sito, in stretta collaborazione con la Regione e le autorità ambientali per ripristinare la totale sicurezza del cantiere. Al momento si è appena conclusa la Conferenza dei servizi, ma perché il cantiere possa ripartire è necessaria la determina di approvazione conclusiva o di eventuali ultime integrazioni che richiederanno gli enti preposti. Insomma la solita burocrazia che ingessa opere e porta inevitabilmente degrado. Le fondamenta si sono riempite di acqua e adesso accanto al liceo Copernico, tra le scuole più importanti della città, c’è una distesa di fango. Il progetto di ampliamento è stato finanziamento dell’Unione Europea attraverso il bando Next Generation per 4,6 milioni di euro, ma ha una scadenza precisa: ossia il 2026.
Un ’incidente’ di percorso che inevitabilmente ha rallentato i lavori iniziati a giugno dello scorso anno. Il progetto prevede la realizzazione di una succursale che accoglierà 250 studenti in 10 aule, l’edificio si svilupperà secondo una concezione distributiva moderna e funzionale.
Lo spazio dell’agorà, insieme alla realizzazione di due laboratori didattici, è stato progettato per avvalorare l’idea dell’importanza dell’area comune all’interno dell’edificio scolastico.
La piazza, inglobata nell’edificio stesso, permetterà di spostare l’attività didattica e le attività ricreative verso l’esterno. Tra l’altro il liceo Copernico che ospita oltre 2000 alunni ha necessità di spazio, la capienza delle aule è al limite e la nuova struttura è quanto mai necessaria. Ma questo la burocrazia non lo contempla. La speranza è che la determina arrivi entro i primi giorni di dicembre così da riprendere i lavori al più presto cercando di recuperare il tempo perduto. E non è scontato anche perché sono già quattro mesi gettati al vento.
Silvia Bini