Corteo contro sfruttamento e mafia: "Basta passerelle, servono i fatti"

La manifestazione indetta dai Sudd Cobas partirà alle 17,30 da via Galilei, di fronte alla ditta dove operai e sindacalisti sono stati picchiati. Toscano:" Dove erano le istituzioni quando scioperavamo per la Texprint?".

Corteo contro sfruttamento e mafia: "Basta passerelle, servono i fatti"

Il picchetto dei Sudd Cobas all’esterno della «Lin Weidong» a Seano Foto Attalmi

PRATO

"Vogliamo un corteo per i diritti dei lavoratori e che non sia una passerella politica": così Luca Toscano e Sarah Caudiero di Sudd Cobas Firenze Prato, andando dritti al cuore del problema, hanno presentato ieri mattina il grande corteo che oggi partirà da via Galilei a Seano alle 17,30. "Fatta eccezione per i fascisti, accoglieremo tutti a braccia aperte ma non ci dimentichiamo dove erano prima le istituzioni e la Cgil – hanno sottolineato i due sindacalisti – e chiediamo loro dove saranno nei prossimi giorni. E’ dal 2018 che ci battiamo per il diritto di sciopero, da 6 anni dormiamo nelle tende davanti alle fabbriche, grandi e piccole e non sempre solo cinesi e pochi sono stati al nostro fianco".

Il corteo di oggi vuole aprire un dibattito che non riguarda solo questi lavoratori che chiedono 40 ore settimanali di lavoro: vuol fare emergere le condizioni nel distretto tessile pratese, dire no alle aggressioni, contrastare il sistema di gestione in stile "mafia" che si sta sviluppando e rivendicare, con forza, il diritto di sciopero.

Il Sudd Cobas, i lavoratori "ribelli" del distretto artigianale di Seano, quelli già contrattualizzati a 40 ore settimanali e col week end libero, sono pronti a marciare con cartelli e striscioni, da via Galilei dove c’è l’azienda di pelletteria "Lin Weidong" che non intende portare a 8 ore lavorative giornaliere il contratto dei dipendenti, sino all’interno di Seano (Bocca di Stella, via Baccheretana, via don Milani, via don Minzoni, via Statale) per poi rientrare nella zona artigianale di Ficarello. Con gli operai in lotta ci saranno gli amministratori comunali con il sindaco Edoardo Prestanti in testa, la consigliera regionale Monia Monni, l’Arci, l’Anpi, la Cgil Toscana e i lavoratori della Gkn, da sempre vicini alle battaglie dei Sudd Cobas. Sono stati invitati ad unirsi anche i cittadini. Data per quasi sicura anche la presenza del governatore Eugenio Giani.

Su questa massiccia partecipazione (che sarà vigilata da 20 agenti delle forze di polizia) Luca Toscano e gli altri sindacalisti guardano in positivo ma rilevano un interessamento tardivo, da parte di tutti, senza contare l’accostamento della politica alle grandi griffe che utilizzano questa manodopera.

"La Cgil – hanno aggiunto Toscano e la Caudiero – negli anni ’70 e ’80 faceva i picchetti in questo distretto del tessile ed hanno ottenuto risultati, noi abbiamo iniziato nel 2018 e hanno preso le distanze da noi. Le istituzioni hanno espresso solidarietà, vicinanza ma dove erano quando noi manifestavamo alla Texprint? L’ex sindaco di Prato ordinò lo sgombero del nostro presidio in piazza del Comune: dove erano i politici? Ogni volta che si parla di lavoratori sfruttati si fa riferimento allo sportello anti sfruttamento del Comune di Prato: questo servizio va bene per i lavoratori che denunciano perché vogliono lasciare il posto di lavoro, qui difendiamo operai che vogliono uscire dal ricatto, dallo sfruttamento, operai che intendono trasformare il loro posto di lavoro e adeguarlo a quello che prevede la legge".

Lo "Strike day" promosso dai Sudd Cobas cioè una serie di scioperi simultanei in cinque aziende a gestione cinese, ha prodotto i primi effetti in una settimana: alcune hanno deciso di regolarizzare i propri operai facendo contratti a tempo indeterminato di 40 ore settimanali. L’unica che non ha ceduto è stata la Lin Weidong.

M. Serena Quercioli