Maristella Carbonin - M. Serena Quercioli
Cronaca

In marcia contro la violenza. “Giù le mani da chi sciopera”

Seano (Prato), eccezionale partecipazione al corteo dopo l’aggressione a un picchetto di lavoratori. “Ora basta abusi”

Seano (Prato), 14 ottobre 2024 – Dalle finestre delle fabbriche si è affacciato anche qualche cinese. Pochi secondi, ché il tempo lì dentro è davvero denaro e vite che si consumano. Pochi secondi per guardare il serpentone che sfila al grido “Sciopero sciopero”. Da qualche fabbrica attorno, aperta perché per qualcuno la domenica è solo un giorno che sta tra il sabato e il lunedì, sono usciti invece due operai pachistani: si sono uniti agli altri manifestanti in quello che è diventato un corteo simbolo.

Circa 1.500 persone ieri hanno partecipato alla marcia indetta da Sudd Cobas “per il diritto di sciopero” e “contro lo sfruttamento” in via Galilei a Seano, nel comune di Carmignano (Prato), teatro di un assalto notturno a un picchetto di lavoratori e sindacalisti che stavano scioperando all’esterno di una ditta. L’altro giorno – lo ricordiamo – nella pelletteria “Lin Weidong” di via Galilei a Seano sono entrati la Guardia di Finanza, i tecnici dell’Asl e un perito informatico su disposizione della procura di Prato nell’ambito dell’indagine aperta dopo il pestaggio di due sindacalisti del Sudd Cobas, fra cui Luca Toscano, e due operai pachistani in sciopero. Il proprietario della ditta è finito indagato: sarebbe stato nel gruppo dei quattro aggressori.

Il corteo si è snodato tra le vie della zona industriale di Seano, un percorso di quasi 5 chilometri: gli “invisibili” in prima fila a battere i pugni per condizioni di lavoro migliore. A colorare il corteo i fumogeni e in sottofondo i tamburi del gruppo “Insorgiamo” dell’ex Gkn. A sfilare tanti lavoratori, molti quelli stranieri, ma anche semplici cittadini. Presente la Cgil della Toscana con il segretario regionale Rossano Rossi, nonostante qualche tensione con l’organizzazione territoriale pratese, che infatti è spiccata per l’assenza. Tra i rappresentanti del mondo delle istituzioni il governatore Eugenio Giani, l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, l’assessora al lavoro Alessandra Nardini. L’amministrazione comunale di Prato era rappresentata dagli assessori Marco Sapia, Maria Logli e Sandro Malucchi e una delegazione del Movimento cinque stelle. Con loro anche gli operai dell’ex stabilimento Gkn di Campi Bisenzio, Federica Petti, vicesindaco di Campi Bisenzio e il consigliere regionale Pd Marco Martini. Unico esponente del centrodestra, il sindaco di Poggio a Caiano Riccardo Palandri.

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Il corteo di domenica a Seano (foto Irene Tempestini/Attalmi)

Tamburi e cartelli hanno punteggiato il serpentone, a sintetizzare le richieste di quelli che sono i nuovi “schiavi” del distretto parallelo: il diritto a lavorare otto ore al giorno per cinque giorni alla settimana, invece di turni quotidiani da 12 ore senza ferie e malattia. Questo corteo è stato anche una vittoria del Sudd Cobas.

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“E’ la prima domenica di riposo per i lavoratori delle 4 aziende che hanno accettato di contrattualizzare a 40 ore settimanali i loro 12/15 dipendenti. Abbiamo vinto con i nostri scioperi in tutte le 4 aziende – dichiara Luca Toscano, leader del Sudd Cobas – tranne che alla Lin Weidong dove gli 8 lavoratori sono costretti a turni di 12 ore 7 giorni a settimana. Ora pretendiamo che le istituzioni condannino chi sfrutta la manodopera”.

E prima di sera è stato messo su un altro picchetto, sempre a Seano, ma in via Copernico davanti alla W.I, una stireria e confezioni, di proprietà cinese, che ha 18 “dipendenti senza alcun contratto cioè lavoratori a nero”. Lancia una sfida e promette un impegno il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti: “Impegnarsi con l’attivazione degli sportelli sul territorio in grado di dare strumenti ai lavoratori per far emergere le criticità e le irregolarità. Ed è il momento di responsabilizzare i proprietari dei capannoni, che siano italiani o cinesi. Chiederò alla Prefettura di farlo, altrimenti posso convocarli io”.