Cosimo de’ Medici, la mostra si farà: "I capolavori esposti fino a Natale"

Approvato dalla Regione il progetto del Museo archeologico di Artimino. Inaugurazione a metà novembre

Cosimo de’ Medici, la mostra si farà: "I capolavori esposti fino a Natale"

Il ritratto di Cosimo I di pinto dal Bronzino e, a destra l’esterno del museo. di Artimino

C’è l’ok per la mosta su Cosimo de’ Medici. L’esposizione dedicata al granduca di Firenze, nato nel 1519 e morto nel 1574, al Museo di Artimino, si farà: la Regione ha infatti approvato il progetto del Museo dei Medici di Firenze e del Museo archeologico di Artimino, con l’apposita linea di credito per celebrare il 450° anniversario della morte.

La mostra oltre che Cosimo I, granduca nel 1569 per nomina pontificia (bolla papale di Pio V) celebrerà anche Giorgio Vasari, il suo architetto-artista prediletto. Il progetto della mostra, presentato nell’aprile scorso, dichiarava nella sua parte illustrativa: "Celebrare Cosimo I e Vasari attraverso il mondo etrusco, ospitando nel Museo archeologico, situato in terra medicea e prima etrusca (antistante il Museo troneggia la villa medicea fatta erigere da Ferdinando I nel 1569 dal Buontalenti, nell’area precedentemente occupata dall’acropoli della città etrusca di Artimino), testimonianze dirette della loro passione per quel mondo, è un’idea suggestiva, che sposa le due anime del nobil casato e la nostra terra, terra d’Etruschi e di medici, ieri come oggi".

La mostra dovrebbe aprire a metà del mese di novembre per protrarsi fino a metà dicembre, e probabilmente fino alle festività natalizie. E seguirà immediatamente "Avori principeschi", l’esposizione dei nuovi restauri e studi condotti sugli avori provenienti dal tumulo orientalizzante etrusco di Montefortini, che chiuderà i 3 novembre.

Il susseguirsi di eventi di questa portata, con un’altra grande mostra al Museo di Artimino, viene sottolineato dal sindaco Edoardo Prestanti: "E’ la terza grande mostra che si svolgerà nel nostro parco archeologico, dopo la mostra diffusa di “Guardarsi!”, con la celebrazione da parte di artisti contemporanei della civiltà etrusca, e l’allestimento con il recupero degli avori di Montefortini: tre avvenimenti che evidenziano il rilievo e, mi sia consentito, il prestigio assunto dal Museo di Artimino. Ancora una volta passato e presente si intrecciano, creando sempre nuovi contesti di incrocio e nuovi linguaggi".