Prato, 25 maggio 2022 - Ancora lacrime versate per colpa del Covid. A perdere la vita a causa del virus è stata una giovane donna di 26 anni, affetta da patologie pregresse, che non è riuscita a vincere la sua personale battaglia contro Omicron. La donna era ricoverata all’ospedale fiorentino di Careggi dove è deceduta ieri. Si allunga tristemente la lista dei decessi da inizio pandemia: sono 835 le persone morte a Prato che consegnano alla provincia il terzo posto, do po Massa Carrara e Firenze, delle città toscane con la più alta incidenza di mortalità (314 decessi ogni 100.000 abitanti).
Nelle ultime 24 ore sono 117 le nuove positività registrate tra Prato e provincia e 1.974 i casi a livello regionale. Dei nuovi positivi 297, sono stati confermati con tampone molecolare e 1.677 da test rapido antigenico. I casi sono emersi dall’analisi di 1.897 tamponi molecolari e 13.690 tamponi antigenici rapidi, di questi il 12,7% è risultato positivo. In totale in Toscana, oltre alla donna pratese, si registrano altri cinque decessi: un uomo e quattro donne con un’età media di 85,5 anni.
L’età media dei 1.974 nuovi positivi invece è di 44 anni circa (15% ha meno di 20 anni, 18% tra 20 e 39 anni, 35% tra 40 e 59 anni, 24% tra 60 e 79 anni, 8% ha oltre 80 anni. A fronte di numeri sempre alti sui contagi giornalieri non aumenta la pressione sugli ospedali: i ricoverati nei reparti Covid sono 348 (18 in meno rispetto al giorno precedente), di cui 17 in terapia intensiva (stabili). Complessivamente sono 31.138 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (344 in meno rispetto al giorno precedente, meno 1,1%).
La Toscana si trova all’ottavo posto in Italia come numerosità di casi, con circa 30.972 casi per 100.000 abitanti (media italiana circa 29.133 per 100.000). Le province con il tasso più alto sono Firenze con 31.834 casi ogni 100.000 abitanti, Pistoia con 31.593, Pisa con 31.425, la più bassa resta Grosseto con 28.036. Intanto sul fronte della battaglia contro il Covid, sia a livello nazionale che a livello regionale, si sta spingendo perché le fasce più a rischio - over 80, over 60 con elevate fragilità, pazienti immunocompromessi - procedano con la quarta dose di vaccino. Invece, fino al 15 giugno è in vigore l’obbligo vaccinale anti Covid per tutti i cittadini italiani e stranieri dai 50 anni in su. I cittadini inadempienti stanno ricevendo la comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio per un importo pari a 100 euro, attraverso notifica inviata dal Ministero della Salute tramite l’Agenzia delle Entrate.