Per comprendere quanto ancora sia di impatto la portata del Covid basta guardare i numeri degli ultimi due giorni in Toscana: sono 36 le persone uccise dal virus in appena 48 ore. Quindici vittime lunedì di cui una pratese e ben 21 ieri. Era da aprile che non si registrava un così alto numero di morti. Superato il tetto di 1,3 milioni di contagi dall’inizio dell’epidemia mentre i decessi salgono a quota 10.307 in tutta la regione. Non va meglio nemmeno sul fronte dei contagi: i casi registrati a Prato nelle ultime 24 ore sono ben 417, un dato che riporta indietro la mente ai periodi più neri dell’epidemia. L’allentamento delle restrizioni unito alla contagiosità della variante sono un mix che porta a risultati infausti. In Toscana sono 6.448, con una età media di 49 anni, i nuovi casi di Coronavirus emersi dall’analisi di 2.439 tamponi molecolari e 27.544 tamponi antigenici rapidi, di questi il 21,5% è risultato positivo. Sono invece 8.153 i soggetti testati nelle ultime 24 ore (con tampone antigenico o molecolare, escludendo i tamponi di controllo), di cui il 79,1% è risultato positivo. Dei 6.448 nuovi positivi odierni il 9% ha meno di 20 anni, il 18% tra 20 e 39 anni, il 35% tra 40 e 59 anni, il 30% tra 60 e 79 anni, e l’8% ha 80 anni o più. per fortuna il dilagare dell’epidemia non ha un impatto diretto sugli ospedali che stanno reggendo bene all’urto della variante Omicron: i ricoverati in Toscana sono 790 (uno in meno rispetto al giorno precedente), di cui 31 in terapia intensiva (uno in meno).
I guariti arrivano a 1.195.174 (91,9% dei casi totali), e gli attualmente positivi sono 94.749.
Proprio in virtù dei tanti casi registrati la Regione ha deciso di non sospendere il servizio di assistenza per la presa in carico dei pazienti Covid. Sul territorio della Asl Toscana centro pertanto sono mantenute al momento 8 squadre, più una squadra in attività per l’albergo sanitario di Novoli. Niente cambia quindi per i cittadini: I pazienti Covid continueranno ad essere seguiti dal proprio medico di famiglia che valuterà eventuali attivazioni Uca o altri tipi di servizio a seconda delle necessità a cui saprà indirizzare. Gli ospiti in Rsa affetti da Covid saranno seguiti dal proprio medico curante in collaborazione con il gruppo interdisciplinare di medici che fa da collegamento tra ospedale e territorio.