SILVIA BINI
Cronaca

Ogni pratese positivo contagia tre persone. Il dato che fa tremare l'ospedale

L’esperto: "In provincia il più alto Rt della Toscana. Fra un mese i malati Covid occuperanno il 35% della disponibilità ospedaliera"

Un operatore sanitario (Foto di repertorio)

Un operatore sanitario (Foto di repertorio)

Prato, 6 gennaio 2022 - L’accelerata di Omicron in Toscana e a Prato è stata più repentina rispetto al resto dell’Italia. Purtroppo la violenza con cui questa ennesima ondata di Covid ha colpito la provincia non è affatto esaurita. Tutt’altro: i contagi sono destinati a crescere almeno fino alla metà di gennaio.

Tamponi covid, la guida: differenze e qualità - Variante omicron, colpisce la gola - Flurona, cos'è e quali sono i sintomi - Covid zona arancione, le restrizioni

È quanto emerge dall’analisi dei grafici elaborati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) che da quasi due anni studia l’andamento della pandemia dal punto di vista matematico (tutti i grafici sono pubblicati sul sito https://covid19.infn.it/). Le province toscane mostrano tutte un forte innalzamento negli ultimi 10 giorni, con oltre 12.000 casi settimanali ogni 100mila abitanti contro una media nazionale di poco superiore a 11.000. Prato fa peggio di tutti sfondando il muro dei 14.000 contagi ogni 100.000 abitanti a settimana.

A giocare un tiro mancino alla provincia è l’indice di trasmissibilità: l’impennata dei contagi ha mostrato un tempo di raddoppio di pochi giorni confermato dall’altissimo valore di Rt (l’indice di contagio) che a Prato registra il valore più alto di tutta la Toscana attestandosi attorno a 2.7.

Ciò significa che in questo momento ogni positivo contagia circa tre persone. "Con un Rt così alto, nel prossimo futuro non possiamo sperare in un rapido calo dei casi", commenta Roberto Spighi fisico nucleare e ricercatore dell’Infn.

"Dalla metà di dicembre c’è stato un forte aumento dei positivi giornalieri dovuto all’arrivo della variante Omicron che ha dimostrato di essere molto contagiosa. La gravità di questi numeri è data dalle persone che necessitano di cure ospedaliere: al momento in Toscana l’occupazione dei posti letto Covid e delle terapie intensive supera il 13% della disponibilità. I limiti consentiti per rimanere in zona bianca sono del 15% per le ospedalizzazioni e del 10% per le terapie intensive e la regione è sul filo del rasoio. La situazione dunque è complessa, in quanto sia le ospedalizzazioni che le terapie mostrano un continuo aumento di ricoveri fortunatamente con una velocità inferiore rispetto ai contagi".

Per comprendere la portata del fenomeno basta dire che negli ultimi 10 giorni in Toscana le persone ricoverate in ospedale sono aumentate di circa 360 unità mentre le terapie intensive di circa 20 unità: ieri erano 961 i ricoverati Covid e 90 i pazienti in terapia intensiva.

E’ una corsa contro il tempo: "Ipotizzando che l’attuale ritmo di crescita delle ospedalizzazioni rimanga costante, tra un mese i malati Covid occuperanno circa il 35% della disponibilità ospedaliera totale e il 20% delle terapie intensive", chiarisce il ricercatore. "Per questo motivo è necessario continuare velocemente sulla strada della terza dose di vaccino che riduce di circa 10 volte le ospedalizzazioni rispetto a chi ha 2 dosi e ovviamente la prudenza personale deve essere sempre alla base di ogni nostro comportamento".