FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Crisi Moda a Prato, Confcommercio: “Preoccupati per conseguenze su economia territorio”

Il presidente Gianluca Spampani: “Difficoltà che si riverberano anche nel retail, necessario supportare una differenziazione”

Gianluca Spampani

Gianluca Spampani

Prato, 27 settembre 2024 - “Le difficoltà che stanno interessando il settore della Moda pratese destano in noi profonda preoccupazione, perché il cluster del tessile-abbigliamento è trainante in termini di investimenti e occupazione”. A dirlo è il presidente di Confcommercio, Gianluca Spampani, che interviene nei giorni in cui il sistema moda, in affanno, dialoga con il Ministro del Lavoro per intervenire su un quadro divenuto emergenziale. “I problemi che il settore Moda sta attraversando – prosegue Spampani – si riverberano anche nel segmento retail, da tempo alle prese con le difficoltà che derivano dai cambiamenti dello stile di vita da parte dei consumatori, con le nuove generazioni molto più orientate verso l’esperienza d’acquisto online. È uno scenario per cui, se questo contesto evidenzia segnali di cedimento, tutto il tessuto economico territoriale può finire in crisi”.

“Tenendo conto di questo, la preoccupazione che esprimiamo è quindi anche quella legata ad una dinamica di monocluster che evidenzia rischi concreti. Lo dicevamo già due anni fa, presentando il Piano strategico di competitività per le province di Prato e Pistoia. Nel documento, frutto del lavoro di mesi del Think Tank internazionale Strategique, basato ad Harvard, un occhio esterno e altamente qualificato gettava luce sul possibile cortocircuito che questa dinamica esclusiva può innescare. Tuttavia – conclude il presidente di Confcommercio – le opportunità di sviluppo economico alternativo esistono, sono qualificate e dimensionalmente impattanti. Basti riflettere sul fatto che in provincia di Prato, al 31 dicembre 2023, si contavano quasi 14.000 imprese attive nel Terziario di mercato. Supportare con forza crescente questo tessuto economico, altrettanto storico e attivo, è il modo migliore per ampliare il nostro orizzonte competitivo e per comprimere quei rischi di tenuta che oggi il territorio sta correndo”.