REDAZIONE PRATO

Crolla il pil del distretto, ripresa dopo il 2023

I drammatici numeri dell’Irpet: -12% il prodotto interno lordo provinciale, addirittura -29,2% l’attività industriale tra marzo e agosto

Il distretto è alle corde. Una realtà che tutte le aziende conoscono fin troppo bene e che è ufficializzata anche dai numeri, con un calo del pil pratese del 12%. "La priorità è l’emergenza sanitaria ma è necessario equilibrio e mantenere in piedi il sistema produttivo in piena sicurezza. Non possiamo chiudere tutto, come testimoniano questi dati drammatici", ha commentato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, leggendo i numeri impietosi presentati da Leonardo Ghezzi, ricercatore Irpet, nel corso della diretta Facebook organizzata da Confartigianato Imprese Prato venerdì sera sul tema "Covid-19: prospettive socio economiche per il 2021". All’incontro virtuale hanno partecipato, oltre a Giani e Ghezzi, il sindaco Matteo Biffoni, il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Luca Giusti e il segretario generale Marco Pieragnoli.

Partiamo dai dati, "drammatici", come li ha definiti il governatore Giani. Quelli relativi alla Toscana sono brutti, quelli di Prato ancora di più. Il distretto pratese infatti fa registrare i numeri peggiori della regione. Lo studio illustrato da Ghezzi ha evidenziato una caduta del 29,2% della produzione industriale nel distretto pratese nel periodo marzo-agosto 2020 rispetto allo stesso trimestre 2019. Numeri pesanti che confermano e forse superano, in peggio, le previsioni pessimistiche sulla situazione del distretto pratese. Numeri che rappresentano il picco negativo della Toscana, dove la flessione media si attesta sul -23%.

Passando alle previsioni, in una visione che l’Irpet definisce "ottimistica" per il futuro a breve, a Prato si dovrebbe registrare una caduta del Pil pari al 12% e, sempre in una visione ottimistica, è prevista una ripresa del del 6% entro il 2023.

"Bisogna tener presente – ha precisato Ghezzi – che il crollo causato dal virus è arrivato in una fase in cui i valori relativi al distretto erano già in calo. Questo rende quindi più complicato pensare di poter rientrare ai livelli pre-Covid entro il 2023".

In una situazione che rende difficile pensare a un recupero in tempi relativamente brevi dei valori pre-Covid, la grande speranza si appunta su quella che si annuncia come una "pioggia di soldi" dall’Europa.

"Si parla di cifre molto importanti – ha detto il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Luca Giusti – Ma attenzione: se è necessario utilizzarli per creare infrastrutture importanti e realmente utili, si dovrà tenere conto anche delle imprese e ascoltare le loro necessità. Sarà infatti decisivo che possano contare su una liquidità che permetta loro di fare investimenti per affrontare in modo adeguato i nuovi scenari che si presenteranno".

In questa fase, come ha sottolineato Ghezzi, "serve un cambio di passo perché non arriverà un solo euro se non in virtù di progetti ben definiti. Serve quindi una rinnovata capacità progettuale a livello di distretto da mettere in campo immediatamente, perché i tempi sono brevi. Solo così sarà possibile intercettare queste opportunità e in questa fase sono fondamentali i corpi intermedi, sia le istituzioni locali che le associazioni di categoria".

"Stavolta non basteranno le qualità che finora ci hanno sempre permesso di superare le varie crisi e difficoltà. Sarà necessaria una risposta più ampia e una progettualità che ci porti a cambiare i paradigmi del distretto com’è adesso per fare un passo decisivo per un distretto veramente innovativo": il sindaco Matteo Biffoni non ha usato mezzi termini: senza una rivisitazione delle dinamiche del sistema produttivo pratese si rischia di non superare questa crisi.

"Occorre modificare l’approccio ed essere in grado di inserirsi in un progetto Paese con un distretto veramente capace di intercettare le opportunità future". Poi una riflessione sull’emergenza attuale: "Fino a che mi sarà consentito, non chiuderò le scuole, perché ritengo sia fondamentale per i ragazzi continuare a formarsi ma anche a socializzare".

Al termine del collegamento, Giusti ha espresso una speranza: "Mi auguro – ha detto rivolgendosi a Giani – che le istituzioni, a cominciare dalla Regione, ci facciano sentire la loro vicinanza e la disponibilità ad ascoltare le necessità delle imprese e del territorio. Spero che non accada come in passato, quando Rossi mise Prato al centro di una strategia che non si è mai concretizzata".

re.po.