Una ferita indelebile. Mentre l’iter per l’approvazione del progetto di recupero e riconversione si è perso nei meandri della burocrazia, la Fattoria Medicea, gioiello rinascimentale voluto da Lorenzo dei Medici, cade a pezzi. E questa volta non si è trattato di un crollo di poco conto. A venire giù di netto è stata una porzione, in angolo, di una casa appoggiata a una delle torri che stanno ai quattro lati della fattoria. Si tratta di tre stanze che si sono completamente sgretolate cadendo nel fosso sottostante. Fra l’altro il crollo è avvenuto nella porzione che era stata coperta durante i lavori per la messa in sicurezza della Fattoria.
Il crollo è avvenuto domenica nel silenzio più totale. Nessuno se ne è accorto, nessuno ha detto nulla in difesa di questo patrimonio artistico e storico dal valore inestimabile. A preoccuparsi della sorte della Fattoria medicea sono rimasti solo i residenti che abitano nella case dentro il parco delle Cascine di Tavola: sono gli unici – a quanto pare – a cui importa del destino della tenuta agricola annessa alla Villa Medicea di Poggio a Caiano (patrimonio Unesco), rimasta in piedi praticamente intatta per cinque secoli prima che nel 2005 l’iter per il recupero venisse bloccato dalla Soprintendenza e da una inchiesta giudiziaria durata, manco a dirlo, oltre dieci anni. Insomma, una storia all’italiana.
A lanciare l’allarme per il nuovo e pericoloso crollo sono stati alcuni residenti che domenica, dalle finestre di casa, hanno notato la parte mancante.
"Purtroppo ce lo aspettavamo. E’ venuta giù completamente una delle case appoggiate alla torre – hanno spiegato marito e moglie che abitano di fronte alla Fattoria – Le piogge hanno influito nell’accelerare il progresso di sgretolamento ma sarebbe successo lo stesso prima o poi, fra l’altro a cedere è stata la parte coperta. E’ un peccato. L’edificio è malandato e pensare che fino a venti anni era ancora abitato. Tutto è cominciato con i lavori che furono bloccati quando fu tolto il tetto alle Scuderie. La Soprintendenza li fermò. In venti anni non è mai stata messa una copertura alle Scuderie: le piogge e il tempo hanno fatto il resto. Qui c’è un gioiello da salvare ma sembra che non interessi a nessuno. E’ in stato di abbandono, ci sono le erbacce ovunque, incuria e degrado si stanno mangiando tutto. Ci piange il cuore a vedere la Fattoria ridotta così mentre a noi non hanno fatto montare neppure un pannello fotovoltaico su una tettoia".
La zona è transennata da quando la nuova proprietà l’ha messa in sicurezza su richiesta del Comune ma le reti sono piene di buchi e la vegetazione tutto intorno è cresciuta in maniera incontrollata. "Oltre al valore artistico e storico del luogo – proseguono marito e moglie – c’è anche una questione di sicurezza. Spesso vediamo i ragazzini che entrano dentro la Fattoria, salgono sulla torre dove c’è stato il crollo domenica. E’ pericoloso. Non ci sono controlli, è diventata una terra di nessuno".
La coppia racconta che nel tempo la gente è entrata dentro la Fattoria prendendo di tutto.
"Hanno portato via camini del 1500 pezzo per pezzo, le colonne che si trovavano nel cortile centrale sono sparite, le finestre, perfino la campana che si trovava sopra la chiesetta. E’ una vergogna".
La proprietà è dell’imprenditore Marco Ciottoli che ha acquistato l’immobile nel 2018 per una cifra del tutto esigua, un milione e 600.000 euro, direttamente dal curatore fallimentare.
"Non sapevo nulla di quest’ultimo crollo, mi dispiace – ha detto Ciottoli – L’iter amministrativo di progettazione urbanistica è in corso in Comune. Da quanto so dovrebbe essere in dirittura di arrivo. Purtroppo quando ci sono di mezzo più enti, come in questo caso, le cose vanno per le lunghe. Qui ci sono il Comune, la Regione, la Soprintendenza, il genio civile". Il progetto è rimasto quello presentato nel settembre del 2023, ossia la realizzazione di case, strutture alberghiere, servizi, ristoranti. Dal Comune hanno fatto sapere che otto mesi fa erano state chieste alcune integrazioni al progetto, arrivate solo due settimane fa. Per accelerare i tempi sarà chiesta la conferenza dei servizi. Nel frattempo la Fattoria crolla pezzo per pezzo. E’ il caso di fare presto.
Laura Natoli