Curiosità sulle tombe? Le spiega la direttrice del museo, l’archeologa Maria Chiara Bettini, invitata in classe.
Perché il Museo è intitolato a Francesco Nicosia?
"Era l’archeologo che ha condotto le principali campagne di scavo nella zona e che ha permesso di riportare alla luce le importanti testimonianze della civiltà etrusca presenti ad Artimino".
Come avete scoperto che la tomba a tumulo era del principe di Montefortini?
"La tomba venne attribuita al principe di Montefortini basandosi non solo sulla ricchezza degli oggetti componenti il corredo funerario, ma anche grazie alle analisi svolte sulle ceneri all’interno del vaso cinerario".
Perché gli oggetti delle tombe li avete portati al museo?
"Perché vanno conservati in ambienti più favorevoli: le condizioni ambientali nelle tombe possono compromettere i manufatti. Inoltre, in questo modo, non possono essere rubati".
Come avete scoperto che la tomba più piccola era più giovane rispetto all’altra?
"La tomba saccheggiata è stata definita più giovane grazie all’osservazione degli oggetti rinvenuti, che presentano uno stile più recente, ma anche grazie all’analisi della terra. Infatti, i terreni usati per costruire le due tombe risultano essere diversi e sovrapposti l’uno all’altro".
Da dove viene l’incensiere? "Quello diventato simbolo del museo di Artimino è stato ritrovato nella necropoli di Prato Rosello".