ROBERTO BALDI
Cronaca

Dai campi, ai telai. E poi il cinema. Con il film di Nuti la piccola fama

Le origini del paese risalgono al XII secolo e il nome potrebbe derivare dal latino papyrus, giunco. La grande tradizione del carnevale: da quasi cinquant’anni è una festa per tutta la comunità .

Colori, allegria e spensieratezza: il Carnevale a Paperino ormai è tradizione e simbolo della voglia di stare insieme

Colori, allegria e spensieratezza: il Carnevale a Paperino ormai è tradizione e simbolo della voglia di stare insieme

Paperino la frazione più a sud del Comune. La suggestione le ha attribuito origini disparate e fuori da Prato c’è anche chi ha immaginao che il nominativo derivasse dal noto personaggio Disney, ma sembra che l’appellativo gli fosse stato dato già nel XII secolo. Quella più accreditata è che il nome derivi da papyrus ‘papiro’, ovvero giunco, a significare la pianta prevalente in una frazione allora soltanto agricola. Dall’agricolo al tessile, dal giunco al telaio, è stata la trasformazione del quartiere, che nei registri parrocchiali del 1850 contava quattrocento anime ed ha subito negli anni il cambiamento da campagna con piccoli corsi d’acqua, le cosiddette gore, ad area suburbana resa più popolosa dall’immigrazione dal meridione italiano e dal Veneto negli anni Sessanta e Settanta. Ora gli abitanti sono quasi 4mila.

L’economia cominciò a basarsi sull’artigianato tessile, a conduzione prevalentemente familiare, che si integrava con la prevalente industria pratese. Erano i tempi in cui imperava il cosiddetto lavoro fatto in casa, una miriade di telai che viaggiavano giorno e notte senza una grossa unità produttiva a convogliarli; i tempi in cui ci si conosceva tutti da vicino e si lasciava la chiave di casa nella toppa, perché tanto rischi non ce n’erano.

Di interesse storico è la chiesa di San Martino, duecentesca, ma la notorietà dei nostri anni le è derivata dal film Ad ovest di Paperino con Alessandro Benvenuti, Athina Cenci e Francesco Nuti, nonostante nessuna scena del film sia stata girata nella zona (ad ovest di Paperino c’è Narnali, da cui Francesco come tutti sanno proveniva).

Il momento clou dell’anno per Paperino resta il carnevale di Paperino: archiviati gli anni del covid, quelli di un’Italia a cui oltre ai santi poeti impannatori e navigatori si erano aggiunti i virologi e divorzisti (la convivenza è già di per sé un problema, quella 24 ore su 24 obbligata dal virus ha innescato divorzi anche nella pacifica Paperino), ci siamo immersi di nuovo nei riti del passato a riscoprire angoli inesplorati. Il carosello del buonumore dall’anno di nascita 1977 coinvolge a Paperino abitanti di tutte le età, colori nelle strade, allegria, tanta gente che balla alla vita.

Roberto Baldi