Un messaggio al giorno toglie la noia di torno. La noia è quella per l’attesa del bus alla fermata davanti al Centro Pecci, dove è spuntato un curioso display luminoso con alcune frasi visibili solo per 24 ore. È l’installazione intitolata "Daily Desiderio Domestico" (DDD) dell’artista Riccardo Benassi e costata al Fondazione per le arti contemporanee "qualche decina di migliaia di euro". Non si sbottona sulle cifre il direttore del Pecci Stefano Collicelli Cagol, soprattutto per ragioni di privacy legate all’opera. "Vogliamo essere punto di riferimento per la quotidianità delle persone, fatta anche di chi usufruisce di servizi come il trasporto pubblico – sottolinea –: l’arte deve essere alla portata di tutti". Ieri la frase che si leggeva era "Allievi della vita e prendiamo appunti invisibili", domani chissà. Nel diario personale di Benassi, il cui nome si lega anche alle sculture di CityLife a Milano, scorrono pensieri tipo "Come i gatti mi lecco le palle tutto il giorno ma specialmente un attimo prima di dare un bacino al mio padrone".
In "Daily Desiderio Domestico" i messaggi mutano allo scoccare della mezzanotte, pillole quotidiane dispensate dall’artista che ne colleziona una al giorno dall’aprile 2018 (ne ha raccolte circa 1.600) così da condividerle con i passanti grazie a sistema di broadcasting remoto e autonomo. E quando l’artista morirà i messaggi ricominceranno da capo, in loop.
"Questa linea di bus è il mio spettatore privilegiato – spiega Benassi –: il medium testuale è fondamentale per far sì che le arti visive siano il più possibile spalancate a un gruppo di non addetti ai lavori". Le frasi raccontano il suo vissuto, affondano le radici nella sua infanzia e nel suo rapporto con la tecnologia. E se a qualcuno venisse in mente di vandalizzare l’opera d’arte credendola un display?
Benassi la prende in modo sportivo. "Forse il vandalismo è la vera forma di interazione". Le frasi possono essere tradotte in varie lingue. E chissà se qualcuno in attesa del bus leggendole avrà mai l’idea di entrare al Pecci, magari per la prima volta.
Maria Lardara