REDAZIONE PRATO

Dalle ditte apri e chiudi alla faida tra stranieri a colpi di katana

Dalla guerra delle grucce a quella nella logistica passando dai reati fallimentari (che sono tantissimi) a quelli che riguardano l’immigrazione...

Dalla guerra delle grucce a quella nella logistica passando dai reati fallimentari (che sono tantissimi) a quelli che riguardano l’immigrazione clandestina, i reati fiscali ed economici. A questi si legano crimini violenti come estorsioni, sequestri di persona, rapine, danneggiamenti, tentati omicidi, gioco d’azzardo in bische clandestine, sfruttamento della prostituzione, traffico e spaccio di stupefacenti (soprattutto ketamina e shaboo per quanto riguarda la comunità cinese). Nella lunga relazione del procuratore Luca Tescaroli, inviata alla Corte di Appello nell’ambito dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, vengono evidenziati gli episodi criminali più importanti avvenuti nel periodo di riferimento, dal primo luglio 2023 al 30 giugno 2024, oltre ad altri meno recenti ma che vengono inquadrati in un sistema di illegalità che caratterizza da anni il distretto parallelo cinese.

Fra questi spiccano gli svariati episodi legali alla cosiddetta "guerra delle grucce", i tanti casi emersi di sfruttamento della manodopera clandestina, i molteplici reati di natura fiscale e di contrabbando per l’importazione in Italia di merce dalla Cina con il metodo delle ditte fantasma sparse in Europa dove è più facile eludere i dazi e scaricare l’Iva che nessuno pagherà mai. In questo contesto vengono elencati i reati più diffusi che si legano al mondo imprenditoriale cinese con lunghi riferimenti al sistema delle ditte "apri e chiudi". Un sistema conosciuto da tempo ma difficile da debellare e usato dalla comunità orientale per sparire agli occhi del fisco grazie a prestanome e teste di legno. Un metodo che si avvale – spiega Tescaroli – della connivenza di professionisti italiani (come emerso da molte inchieste passate) che suggeriscono agli imprenditori gli escamotage da usare e che preparano le carte ad arte per le ditte "apri e chiudi".

Non mancano riferimenti ai vari episodi di maltrattamenti e violenze sessuali. Viene citato il caso di Martina Mucci, la cameriera picchiata da due ragazzi mentre rincasava di notte dopo il lavoro. Un’aggressione su commissione da parte dell’ex fidanzato della giovane donna, Emiliano Laurini, che è stato condannato di recente. E poi si riporta un’altra faida violenta "tra due distinti gruppi criminali di soggetti di etnia marocchina: sono stati ricostruiti 13 episodi di aggressione (rapine, estorsioni e lesioni) realizzate con spade, machete e una katana", ha scritto il procuratore.

Viene riportato, poi, un caso inquietante che non era mai emerso prima. L’omicidio di un pachistano in Ungheria la cui scomparsa era stata denunciata a Prato dallo stesso assassino. A informare la procura sono stati i colleghi romani che hanno ricevuto una informativa direttamente dalle autorità ungheresi. Le indagini sono ancora in corso. Fra le inchieste che vengono ricordate all’interno della relazione ci sono: la spedizione punitiva con spranghe e bastoni contro gli operai in sciopero di fronte a una ditta a conduzione cinese al Macrolotto; le minacce, con pistole, a un imprenditore cinese seguite dall’incendio della sua auto; il tentativo di estorsione nei confronti di un altro imprenditore per imporgli un acquisto di grucce (aprile 2024); due aggressioni a luglio scorso nei confronti di due imprenditori nel settore della logistica; il tentato omicidio di un altro cinese dentro a un locale (luglio 2024) seguito dall’arresto dei quattro aggressori (caso legato alla guerra delle grucce); il rogo che ha distrutto un’azienda di logistica (luglio).

Laura Natoli