Uno, dieci, cento studenti, genitori, personale scolastico: c’erano tutti ieri mattina davanti al Datini per sensibilizzare la città e le istituzioni. Il problema? La mancanza di fondi per acquistare il materiale destinato ai laboratori di cucina, fondamentali per l’indirizzo Alberghiero. Un problema che quest’anno si è acuito a causa della scarsa adesione delle famiglie al contributo volontario, la quota di circa 150 euro che viene pagata ad inizio anno da ogni studente iscritto e che nel caso del Datini serve per il funzionamento dei laboratori di cucina.
Complice la crisi, quest’anno le adesioni sono diminuite di circa il 30%, la dirigente grazie anche all’aiuto di una parte delle famiglie e degli insegnanti, ha sensibilizzato i genitori tanto che dopo il primo appello, chi ha potuto, ha cercato di contribuire versando la quota o una parte di essa. Ma più di quanto dato finora non è possibile e sommato all’aumento delle materie prime, dà come risultato la difficoltà della scuola a mandare avanti i laboratori di cucina. Valore aggiunto dell’istituto di via di Reggiana. Da qui la protesta messa in campo ieri mattina partita dagli alunni e sostenuta anche dalla dirigente.
"Senza laboratori – spiegano – la nostra scuola non ha senso. Vedere eseguire un piatto e non poter mettere le mani in pasta non serve a niente. Per mancanza di fondi, infatti, sono diminuite le ore di pratica. Chiediamo al Governo di destinare più fondi alle scuole tecniche dove l’attività laboratoriale è fondamentale". Le risorse che il Ministero destina alle scuole superiori non tengono conto delle attività che ciascun istituto programma in un anno scolastico, e quindi nel caso del Datini, non sono sufficienti a pagare la materia prima, che negli ultimi anni soprattutto gli alimenti, hanno registrato un’impennata dei prezzi. Il governo, infatti, contribuisce in base al numero degli studenti e non dei laboratori così, ad esempio, per un liceo i fondi sono sufficienti, ma non per un istituto tecnico. Al Datini, come per tutti gli alberghieri italiani, l’acquisto delle derrate alimentari è a carico della scuola.
"La mancanza di fondi adeguati per lo svolgimento dei laboratori pratici è una vera vergogna. Si tratta di attività fondamentali per la formazione nel settore alberghiero, poiché ci permettono di acquisire competenze pratiche essenziali per il nostro futuro professionale. Purtroppo, la carenza di risorse finanziarie sta ostacolando il nostro diritto di vivere esperienze di apprendimento di alta qualità. Nonostante il nostro impegno e la nostra dedizione – spiega a il portavoce degli studenti, Francesco Schirru -, senza il supporto adeguato, rischiamo di compromettere la nostra preparazione, e qui si parla dei futuri professionisti pratesi del settore".
A creare non pochi maldipancia è la possibilità - diventata più che concreta - che i laboratori di cucina essenziali per l’indirizzo Alberghiero si limitino a dimostrazioni invece che vere e proprie sessioni di cucina, per mancanza di materie prime: farina, uova, carni tutto quello che serve per la preparazione delle pietanze e che la scuola deve acquistare con le proprie risorse.
"Il vero valore aggiunto del nostro istituto statale - concludono gli studenti - è il laboratorio, quindi chiediamo che lo Stato lo tuteli, che lo stato tuteli il nostro diritto ad acquisire le competenze professionali insite nel curricolo scolastico".
Silvia Bini