![Il regista David Lynch era nato nel Montana nel 1946 ed è morto il 15 gennaio scorso. . E’ stato anche sceneggiatore, attore, musicista, produttore e pittore Il regista David Lynch era nato nel Montana nel 1946 ed è morto il 15 gennaio scorso. . E’ stato anche sceneggiatore, attore, musicista, produttore e pittore](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MjY1ZmVhZTktYTJmZi00/0/david-lynch-al-pecci-omaggio-al-regista-di-dune.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Il regista David Lynch era nato nel Montana nel 1946 ed è morto il 15 gennaio scorso. . E’ stato anche sceneggiatore, attore, musicista, produttore e pittore
Se n’è andato da meno di un mese ma David Lynch, il grande regista americano nato nel Montana nel 1946, ha lasciato una traccia indelebile nella storia del cinema, con soli dieci film.
Sei di questi dieci, tornano in programmazione al Centro Pecci grazie al cineclub Mabuse. Si comincia domani con "Velluto blu" uscito sugli schermi nel 1986 con una sorprendente Isabella Rossellini, attrice protagonista. Al suo fianco, molti attori tanto cari a Lynch come Kyle MacLachlan e Laura Dern. Non è mai facile raccontare le trame del cinema di Lynch (e forse non è neanche necessario). Ancora più difficile con questo film che segna l’inizio di un percorso diverso nella sua filmografia.
Giovedì 20 torna "Dune", il superkolossal tratto quel romanzo di Frank Herbert che tanti registi avrebbero voluto portare sul grande schermo (primo fra tutti Alejandro Jodorowsky). La spunterà Lynch nel 1984 grazie al produttore Dino De Laurentiis, avvalendosi degli effetti speciali di Carlo Rambaldi. Con un grande cast: da Sting a Max Von Sidow, compresa una indimenticabile Silvana Mangano. Ultimo giovedì di febbraio (27) in compagna di "Mulholland Drive" del 2001 che lanciò nel firmamento delle star una giovane Naomi Watts. Storia di una ragazza che arriva a Los Angeles nella speranza di diventare una stella del cinema. Noir, thriller, grottesco, drammatico? Tutte queste cose insieme. Pensato inizialmente come serie tv, diventa un film dopo il rifiuto di alcuni dirigenti televisivi.
Giovedì 6 marzo "Strade perdute/Lost highway" del 1997 mentre il 13 torna la pellicola che a detta di molti critici è a tutt’oggi il suo capolavoro: "The elephant man" del 1980. Di sicuro il primo grande successo internazionale del regista che prende spunto dalla storia di John Merrick soprannominato l’uomo elefante a causa della sua deformità. Per fortuna nel suo percorso incontrerà un dottore dal cuore d’oro, interpretato da un allora sconosciuto Anthony Hopkins. L’omaggio del Mabuse chiude con "Una storia vera" il 20 marzo. Prima dell’ultima proiezione, alle 18, il docente e critico cinematografico Roy Menarini, terrà una lezione sul cinema di Lynch. Proiezioni in lingua originale con sottotitoli, ore 21.
Federico Berti