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Decreto autovelox: dieci ricorsi per le multe a Prato, ma restano tutti accesi

Gli apparecchi in via Bologna e in via Roma (limite a 50 km/h) sono in funzione Un procedimento è stato vinto dal Comune: la contestazione riguarda l’obbligo di omologazione per gli impianti prima del 2017. Ora un nuovo stop del ministero

Attualmente a Prato sono attivi tre autovelox fissi posizionati in punti strategici

Attualmente a Prato sono attivi tre autovelox fissi posizionati in punti strategici

Prato, 25 marzo 2025 – Multe e velocità. Il recente decreto ministeriale sugli autovelox, sta avendo ripercussioni anche a Prato. La normativa mira a regolamentare in maniera più stringente l’utilizzo degli autovelox, imponendo nuove condizioni per la loro installazione e soprattutto per la loro omologazione, generando così una fase di incertezza per i dispositivi già in funzione.

Attualmente a Prato sono attivi tre autovelox fissi posizionati in punti strategici della viabilità cittadina: in via Bologna, nel tratto iniziale della 325 in entrambe le direzioni, e in via Roma in direzione sud. Dispositivi installati prima del 2017 che, in base alla nuova normativa, devono essere omologati dalla casa madre, in questo caso la Sodi di Calenzano.

L’autorizzazione di questi dispositivi rimane valida, ma la mancata omologazione sta sollevando dubbi sulla loro legittimità ai fini sanzionatori. Il Comune di Prato ha scelto comunque di mantenerli attivi, confidando nel parere positivo già ricevuto dal tribunale e nella necessità di garantire la sicurezza stradale. Nel frattempo, le sanzioni per eccesso di velocità continuano a essere emesse, con il limite di velocità fissato a 50 km/h. Chi supera questa soglia viene multato, nonostante la fase di transizione normativa. Il decreto voluto dal Ministero e attualmente congelato stabilisce che, a partire da luglio, gli autovelox approvati dal 2017 in poi - già conformi alle nuove norme di taratura - debbano essere considerati automaticamente omologati, senza ulteriori passaggi burocratici. Tutti gli altri, quelli più datati ossia quelli installati a Prato, devono invece essere spenti fino al completamento del processo di omologazione, questo cavillo ha spinto una decina di automobilisti pratesi a presentare ricorso.

Anche in città, gli automobilisti hanno già tentato di contestare le multe ricevute con una decina di ricorsi presentati dallo scorso luglio ad oggi. Di questi, sette procedimenti sono ancora in corso, mentre uno è stato vinto dal Comune, rafforzando la legittimità dell’uso degli apparecchi.

Proprio in virtù della vittoria ottenuta e in attesa di chiarimenti sulla normativa, il Comune ha deciso di lasciare gli apparecchi in funzione. Ora più che mai visto l’ulteriore stop al decreto del ministero dei Trasporti sugli autovelox sospeso dallo stesso Mit “su indicazione” diretta di Matteo Salvini. Sul testo, in fase di trasmissione a Bruxelles, “sono necessari ulteriori approfondimenti”, ha spiegato il dicastero. In buona sostanza il decreto è stato bloccato in attesa di ulteriori valutazioni e modifiche. Questo significa che molte amministrazioni, compresa quella di Prato, si trovano in una situazione di incertezza: gli autovelox installati prima del 2017 sono autorizzati, ma non omologati secondo le nuove disposizioni.

Resta da vedere quale sarà l’esito del blocco del decreto e come verrà applicata la normativa in via definitiva. Nel frattempo, i dispositivi di Prato continuano a monitorare il traffico e a sanzionare gli automobilisti che superano il limite di 50 km/h consentito sia in via Bologna sia in via Roma, in attesa di un chiarimento definitivo sulle regole da applicare a livello nazionale.

Polemiche arrivano anche le associazioni dei consumatori, secondo le quali il rinvio non fa che aumentare la confusione su una questione che resta particolarmente ingarbugliata. L’effetto della sospensione, avverte il Codacons, “sarà che gli enti locali continueranno ad usare apparecchi non omologati e gli automobilisti multati ad impugnare le sanzioni elevate dagli autovelox”.