Il trasferimento del distretto sociosanitario di via Roma nella nuova destinazione di via Como a Paperino diventa nuovo terreno di scontro politico fra l’amministrazione comunale e i comitati ambientalisti. La decisione di chiudere l’immobile di via Roma che dovrà fare posto alla terza corsia dell’A11, e di edificare sul terreno a fianco alla scuola Cecchi di Paperino, viene vista dal comitato In mezzo a un’autostrada come la prosecuzione della "desertificazione di Cafaggio, creando nuovi disservizi sanitari", senza dimenticare la carenza di trasporti attuale proprio verso Paperino. Come faranno gli anziani a raggiungere il nuovo distretto sanitario?
"Bisogna smentire questo banale pretesto della terza corsia dell’A11 – commentano dal comitato -, dal momento che la struttura distrettuale di via Roma non è sottoposta a nessun procedimento di esproprio per i lavori di ampliamento autostradale, che infatti secondo il progetto esecutivo interessano in quel tratto il versante della carreggiata nord. Come comitato di residenti, particolarmente concentrati nella frazione di Cafaggio, assistiamo con sdegno alla desertificazione dei servizi pubblici sul territorio, per far spazio ad opere obsolete ed impattanti".
Il comitato accusa l’amministrazione comunale di "incredibile miopia. Sembra quasi rivalsa verso un’intera frazione – proseguono i residenti –, dato che la zona di Paperino con l’inadeguato servizio di trasporto pubblico locale richiederebbe diversi cambi di bus e molto disagio per essere raggiunta dall’utenza più fragile e che non viaggia in auto. Questo a differenza della localizzazione attuale, servita da una linea collegata direttamente con la stazione centrale, nonostante i ritardi e i disservizi crescenti provocati da Autolinee Toscane". Insomma, per i residenti il trasloco porterebbe addirittura ad un peggioramento del servizio attuale, già scadente.
Poi il comitato solleva il tema del consumo di suolo: "L’amministrazione comunale continua a campare di rendita, soprattutto immobiliare e finanziaria, e non perde occasione per consumare ulteriore suolo – sottolineano i cittadini – . Come nel caso dell’hub tessile al posto di un campo sportivo, con altra cementificazione dannosa della zona sud di Prato. C’è un chiaro intento di far cassa con le concessioni edilizie, sia nell’ambito privato, che tramite partecipate ed enti pubblici, come avviene anche con Alia per il progetto di Baciacavallo". Il comitato poi si rivolge direttamente al Comune: "Il Pd se volesse davvero affrontare le questioni legate alla salute, sempre a proposito di A11, spieghi come mai da dieci anni non è stato capace di far rispettare la legge ad Autostrade nell’installazione di barriere anti-inquinamento e pannelli fono-assorbenti per mitigare l’impatto sulla popolazione circostante".