In Prefettura lunedì scorso si è svolta l’audizione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul lavoro sicuro. E’ passata una settimana. C’è fiducia che il pressing trasversale partito dalla città per accendere con luce ancora più forte i riflettori sul distretto illegale, made in China, possa portare buoni frutti. Centrodestra e centrosinistra sono indirizzati a portare a casa risultati al di là delle consuete polemiche su ’chi ha fatto cosa’ e ’chi non ha fatto quando poteva’. Anche sul territorio locale in attesa di segnali concreti da Roma si può fare qualcosa di più? Certamente sì.
In primis un utilizzo della polizia municipale con funzione di controlli ad hoc nelle imprese potenzialemente illegali.
E così possono essere controllati ad esempio pagamenti Tari e rispetto delle norme urbanistiche ad esempio come avviene in Comuni della provincia pratese.
Lo chiede anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Tommaso Cocci. "Durante i lavori della Commissione parlamentare è emerso come in altri Comuni della Provincia siano stati adottati da parte delle amministrazioni dei controlli, a mezzo di uno specifico gruppo della Polizia Municipale, finalizzati alla verifica dei pagamenti Tari, degli abusi edilizi e dell’abbandono degli scarti tessili.
Risulterebbe, invece, dalle risposte dell’amministrazione di Prato che in città non siano state adottate ancora delle soluzioni simili. Con stupore ci si chiede perché, data anche la qualità del nostro corpo di Polizia municipale".
Secondo Cocci lunedì scorso è andata in scena "un’iniziativa che ha portato sulla scena nazionale le problematiche che da anni conosciamo e che una parte di città ha cercato sempre di nascondere sotto il tappeto". La presenza dei parlamentari "non è stata soltanto formale, ma ha portato con sé l’impegno del Governo a partire dal Ministero del Lavoro di aumentare l’attenzione sulle peculiarità pratesi ed infatti è stato assicurato l’arrivo di nuove unità all’ispettorato del lavoro e di nuove forze dell’ordine".
Un risultato "importante dopo anni di richieste, frutto anche dell’impegno dell’onorevole La Porta nel rappresentare presso il Ministero del Lavoro le peculiarità del “distretto Parallelo”. E mentre si pensa alle operazioni repressive e di controllo, il Governo si occupa giustamente anche alla situazione di crisi della parte sana del distretto tessile e moda e stabilisce otto settimane di cassa integrazione in deroga per le aziende, anche artigiane".
Per quanto invece riguarda "gli ispettori della prevenzione e dei tecnici Asl “non è previsto alcun maggior impiego di organico, questo a testimoniare come il Pd toscano sia sempre pronto a sfilare in marcia con qualsiasi organizzazione sindacale, ma sia poi incapace di dirottare le vere risorse nella direzione della tutela di chi è veramente più fragile".
Cocci evidenzia anche il muro eretto dalla comunità cinese: "Dai numeri delle autorità emerge chiaramente che nelle attività a conduzione orientale si annidano situazioni di illegalità. Nonostante la presenza, nella scorsa legislatura, di due consiglieri comunali di origine cinesi, eletti nelle fila del centro-sinistra, non vi è stato alcun coinvolgimento della comunità cinese nel dibattito sulla sicurezza e sulla legalità, nessuna collaborazione o scambio è stato intessuto nelle sedi istituzionali".