
0di Anna Beltrame
Che finisca presto questo annus horribilis, portandosi via i lutti, le paure, le mascherine che cancellano i sorrisi. Non succederà subito, speriamo il prima possibile, intanto però ricordiamoli questi dodici mesi che tanto profondamente hanno cambiato le nostre vite. Dodici fatti e dodici immagini, per riavvolgere il nastro dei ricordi, prima di cambiare calendario. Gennaio, il Covid uno spettro ancora lontano. Ventidue giorni dopo l’inizio dell’anno Prato perde Roberta Betti, la sua magnifica energia, il suo coraggio, l’ostinazione. Perde la sua risata così viva e contagiosa, la sua voglia di combattere, sempre, per quello in cui credeva. A quasi un anno distanza il Politeama da lei salvato (assieme alle migliori energie della città) aspetta di avere il suo nome. Un altro lutto, sabato 8 febbraio: muore a 78 anni Piero Bellucci, uno dei protagonisti e artefici dell’età dell’oro del distretto. Una storia di lavoro e capacità di impresa con pochi precedenti e ancora più scarsi epigoni, fatta di tenacia, visione e libertà. Bellucci, uomo generoso, scomodo, mai allineato.
Marzo. Il Covid fa il suo ingresso sulla scena anche in città con il volto di una giovane donna, soprattutto con le sue parole scritte su Facebook dal Santo Stefano la notte fra il 3 e il 4 marzo, pochi giorni prima del lockdown nazionale che chiuderà scuole, fabbriche, teatri, tutto. Si chiama Patty Pessina, ha 43 anni, è la prima pratese contagiata. Resterà positiva al Coronavirus per 115 giorni. Marzo è anche il mese del primo decesso, una centenaria ricoverata alla Rsa di Comeana. Aprile. Il procuratore Giuseppe Nicolosi apre un fascicolo proprio su quella struttura: sei decessi e 38 contagiati in tre settimane, uno dei primi focolai di morte nelle case di riposo. Maggio. I primi caldi, la curva dei contagi che inizia a scendere, il tessile che faticosamente riapre, la vita che cerca di ripartire. E allora una buona notizia: un euro giocato al Million Day e un milione di euro in tasca. La vincita favolosa alla tabaccheria Spampani di Montemurlo, cinque i numeri magici azzeccati, per ribaltare tutto e provare ad essere felici. Sono invece cento i milioni di mascherine che la Finanza a inizio giugno sequestra in 28 aziende cinesi del Macrolotto, al lavoro per una società (cinese) a cui la Protezione civile nazionale e la Regione avevano assegnato una fornitura da 45 milioni di euro. Era tutto fuori legge: i dispositivi non conformi, i quasi cento clandestini al lavoro, i macchinari. Le mascherine erano destinate agli ospedali di tutta Italia e non servivano a niente. La notizia è enorme, ma fuori da Prato il clamore è poco.
Estate. Primi week end al mare, la nuova normalità delle serate a cena fuori, i numeri del contagio che fanno sperare. Il 14 luglio il deputato del Pd Antonello Giacomelli viene nominato commissario dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, si dimette dalla Camera e lascia il Pd. Per l’ex vice sindaco, ex sottosegretario al ministero dello sviluppo economico, parlamentare da sedici anni, arriva un altro ruolo di quelli che contano. Inizio di agosto, notte, centro storico. Sedie e tavoli che volano, bottigliate, grida, fuggi fuggi: in via Settesoldi è il Far West. A scatenare il caos un gruppo di nordafricani infastiditi perché i gestori di uno fra i tanti locali della movida si erano rifiutati di dare loro da bere. Una notte da incubo, proteste a non finire. Settembre, un tragico giovedì 17. Un uomo di 50 anni si mette alla guida della sua auto, vaga per ore, raggiunge il ponte Sospeso sulla montagna pistoiese e si lancia nel vuoto. Un volo di trenta metri, dopo aver ucciso la compagna con una coltellata alla gola, davanti agli occhi della figlia di due anni. Era così bella Claudia Corrieri, aveva 38 anni. Leonardo Santini è il responsabile del femminicidio, l’ennesimo. Abitavano a La Briglia. Ottobre. L’astronave dorata del Pecci ospita "Ri-filiamo", la prima fiera tessile in un centro per l’arte contemporanea organizzata in Italia. Venti gli stand allestiti tra le opere in mostra, un centinaio i clienti iscritti, provenienti da tutto il Paese per l’anteprima delle nuove collezioni di filati per tessitura e arredamento. Il distretto prova a ripartire, nonostante gli acciacchi, i mercati stagnanti, il Covid. "Non dobbiamo cedere alla paura", dice il sindaco Matteo Biffoni. Ma è alle porte novembre, per Prato il più crudele dei mesi.
In soli trenta giorni i contagi passano da 3497 a 9054, i decessi da 67 a 170. Con 3579 casi ogni centomila abitanti, la nostra provincia è la peggiore della Toscana e tra le peggiori d’Italia. E’ bastato un mese per veder aumentare i positivi del 160 per cento e i morti del 154 per cento. L’ospedale Santo Stefano è in gravi difficoltà, nonostante gli sforzi del personale sanitario, i piani di emergenza. Il sistema di tracciamento va in tilt, l’Asl non riesce a gestire la valanga di tamponi che travolge la città. Sono giorni difficilissimi, settimane di lutti, paure, disagi. Si arriva a oltre quindicimila pratesi chiusi in casa, perché positivi al virus o in isolamento per aver avuto contatti stretti con persone contagiate. I tempi per i tamponi si allungano, le risposte tardano, i rifiuti si accumulano sui terrazzi. Un mese per i pratesi impossibile dimenticare, in questo anno da dimenticare.
Dicembre. Nuove chiusure, il sudoku dei colori che regola le nostre vite. E la notizia che lascia tutti sbigottiti. Paolo Rossi muore la notte fra il 9 e il 10 dicembre. Un male incurabile spegne il suo sorriso. Aveva 64 anni Pablito. La memoria corre alla meravigliosa estate dell’82, ai gol che ci portarono sul tetto del mondo, alle corse verso Santa Lucia, con i tricolori al cielo e le urla di gioia. Corre all’allegria di quei giorni, quando Prato sentiva il vento in poppa e aveva lavoro, ricchezza, un futuro che pareva senza limiti e perfino il re dei Mondiali tra i suoi cittadini. Serve un respiro, si deve guardare avanti. Mettere in archivio questo orribile anno, pensare al futuro e cercare le migliori energie per costruirlo. Magari prendendo ad esempio i pratesi che in questi dodici mesi tanto difficili sono riusciti a reagire, a fare qualcosa di bello e di buono per la città. Questa sarà la puntata di domani, sulla Nazione.