Al bilancio nero del 2024 del carcere della Dogaia si aggiungono i problemi relativi alla mancanza di finanziamenti per le associazioni che si occupano di progetti sociali all’interno della casa circondariale. Casse magre e progetti che via via sono stati interrotti per mancanza di soldi. I contributi sono minimi, appena 800 euro dall’amministrazione, altrettanti dalla Caritas, con la gran parte delle spese sulle spalle dell’associazione Barnaba, da sempre presente nella casa circondariale e dei volontari che molto spesso mettono risorse di tasca propria.
A fare luce su un situazione già difficile è stata la commissione 5 presieduta da Rosanna Sciumbata, consigliera della lista civica nelle fila delle maggioranza, che ha iniziato un percorso di verifica e quindi aiuto per la Dogaia da sempre alle prese con problemi strutturali, di personale, di sovraffollamento, di gestione di detenuti difficili. A rendere più complessa la situazione ci sono le problematiche strutturali: il caldo d’estate per la mancanza di condizionatori, le docce (solo nella prima sezione c’è una doccia ogni cella), le linee telefoniche per ogni sezione che ancora non funzionano e che creano tensione fra i detenuti. A tutto questo si aggiungono le difficoltà finanziarie di chi come il gruppo Barnaba, lavora per aiutare i detenuti e riportare almeno in parte qualche ora di serenità. "Nel corso degli anni abbiamo realizzato tanti progetti che purtroppo sono stati interrotti per mancanza di finanziamenti come quello per la riparazione e la manutenzione dei mezzi agricoli che poteva dare anche una prospettiva di lavoro ai carcerati - spiegano i responsabili del gruppo Barnaba -. Ci autofinanziamo per la gran parte delle attività. Una delle più importanti riguarda la consegna di kit ai detenuti che entrano in cella e che spesso non hanno niente. Forniamo loro biancheria, scarpe, un asciugamano, solo la scopra settimana ne abbiamo consegnati ottanta. È un problema serio che sta aumentando perché spesso sono persone straniere che non hanno famiglia. Abbiamo riattivato il corso di sartoria ma soltanto un giorno a settimana e soltanto grazie alla generosità di provati che ci hanno fornito il materiale da cucire". Il gruppo Barnaba ha ricevuto appena 800 euro dal Comune, altrettanti dalla Caritas, una goccia nel mare. Di recente ha partecipato ad un bando regionale vincendo 5mila euro per organizzare incontri di lettura e musica.
Silvia Bini