Domani Delbono. Poi al Magnolfi. Grandi numeri

Nessun problema almeno per il Teatro Magnolfi, uno degli spazi gestiti dalla Fondazione Metastasio anche se di capienza molto più...

Nessun problema almeno per il Teatro Magnolfi, uno degli spazi gestiti dalla Fondazione Metastasio anche se di capienza molto più ridotta. Da lunedì 5 a domenica 10 novembre ospiterà Grandi numeri, uno spettacolo di slam poetry, stand-up comedy e analisi dei dati personali, prodotto dal Met. Temi di indubbia attualità, in particolare negli ultimi giorni. Sul palco Lorenzo Maragoni, autore, performer e campione del mondo di poetry slam: racconterà in modo intelligente e divertente come la nostra vita sia quotidianamente immersa nel flusso di big data. Nell’epoca in cui tutta la nostra attenzione passa dagli schermi e in cui la conoscenza è diventata questione di avere abbastanza dati, quello di ritrovarsi a teatro è un evento. Grandi numeri è un esperimento collettivo che mette insieme tramite sondaggi la stand-up comedy, la slam poetry e il rapporto col pubblico per riscoprire cosa vuol dire incontrarsi dal vivo tra sconosciuti, fare un’esperienza collettiva. "Quando ci saremo conosciuti del tutto, quando saremo diventati dati, che cosa rimarrà di imprevedibile, di inclassificabile? Avrà a che vedere con l’amore? Avrà a che vedere con la poesia?", è uno dei messaggi del monologo che andrà in scena alle 20.45 da lunedì al venerdì, alle 19.30 sabato e alle 16.30 domenica 10 novembre.

A proposito di Met, da ricordare anche Il risveglio, il nuovo spettacolo di Pippo Delbono che debutterà domani alle 20.45 al Metastasio (repliche venerdì 20.45, sabato 19.30 e domenica 3 novembre alle 16.30). C’è un "addormentamento" all’origine de Il risveglio. Quello dell’uomo che alla fine di Amore - il precedente spettacolo di Pippo Delbono - andava a sdraiarsi sotto l’albero secco che d’improvviso si era coperto di fiori. Prima della pandemia, delle guerre scoppiate alle porte di casa. Il risveglio parte da un’esperienza personale per rovesciarsi in un sentimento di perdita che riguarda tanti. Sulle note del virtuoso violoncellista Giovanni Ricciardi, in scena con il suo strumento, e su brani che provengono dalla memoria degli anni Settanta, Delbono si ripete: Devi danzare, danzare nella tua guerra.