MARIA LARDARA
Cronaca

Donne e giustizia. La Clitemnestra di Violante

Venerdì al Politeama la pièce con Viola Graziosi. Presente anche l’ex presidente della Camera. .

Viola Graziosi, protagonista di importanti spettacoli di teatro classico e contemporaneo,. ha già calcato il palco del Politeama con Il racconto dell’ancella

Viola Graziosi, protagonista di importanti spettacoli di teatro classico e contemporaneo,. ha già calcato il palco del Politeama con Il racconto dell’ancella

Donne, mito, giustizia alla vigilia dell’8 marzo. È una donna simbolo di dolore e ribellione, in lotta contro l’archetipo femminile che le viene imposto, una figura che viaggia dal mito alla contemporaneità quella cui dà voce Viola Graziosi, generosa interprete di un testo poetico di grande bellezza scritto da Luciano Violante, ex magistrato, ex presidente della Camera dei deputati e appassionato studioso del mito classico.

Il monologo "Clitemnestra" fra mito e attualità, in scena venerdì 7 marzo per le scuole secondarie di primo e secondo grado, è aperto a tutto il pubblico. Dopo lo spettacolo, che inizierà alle 10.30, il pubblico avrà modo di confrontarsi con la protagonista e l’autore del testo, Luciano Violante, autore di una trilogia di donne legate al mito: Clitemnestra, Medea e Circe.

Scelta non casuale, quella di "Clitemnestra", alla vigilia della Giornata internazionale dei diritti delle donne nell’ambito della rassegna "Un mondo migliore": la storia di questa figura emblematica della mitologia, immortalata dalla tragedia di Eschilo, viene reinterpretata attraverso il tema della giustizia, vista come misura delle relazioni umane. Giustizia, vendetta, rapporti familiari e ragion di Stato: sono tutti temi attuali che intrecciano il racconto di una donna che attende il momento del riscatto (o della vendetta?) con pazienza e fermezza, per un tempo così lungo da essere inconcepibile per il pensiero maschile. La narrazione contemporanea della regina di Micene e assassina di Agamennone, pone infatti una domanda fondamentale: fu assassina per vendetta o per giustizia dopo aver subito il sacrificio della figlia Ifigenia per mano del padre? È la questione posta da Violante nel restituire la parola a questa donna dolorante ma libera, decisa a tracciare da sola il suo destino per la prima volta nella sua vita. Un canto nel dolore di una madre, un canto di purificazione in cui Clitemnestra viene condannata a vagare nell’eterno nulla per ‘riparare’ un omicidio non accettabile nell’alveo del moderno patriarcato occidentale. Ma la vita rinasce e prende il largo con una simbolica barca che è segno di libertà e farà incontrare questa antieroina moderna con il capitano Achab, in una interessante contaminazione letteraria con Melville nel segno dei classici.