Prato, 14 novembre 2024 – Lotta alla violenza contro le donne. E’ lo slogan chiave del mese di novembre: il 25 infatti ricorre la giornata mondiale contro la violenza di genere, una ricorrenza che mira a eliminare un fenomeno ancora troppo diffuso nella nostra società. Lo dicono i numeri. Quelli nazionali certo, ma pure quelli locali. Fino a questo momento, nel 2024, il centro antiviolenza “La Nara” ha accolto e aiutato 465 donne, il 67% delle quali proveniente dal comune di Prato, il 16% dagli altri comuni della Provincia (Vaiano è in testa davanti a Montemurlo) e il resto dagli altri comuni. Il 70% delle vittime sono italiane e il 30% straniere.
Il 49% di loro sono ancora coniugate o conviventi e soltanto il 19% ha intrapreso un percorso di separazione legale o di divorzio. Un altro dato sconcertante – cresciuto negli anni – è quello relativo alle donne che non vivono più con l’autore della violenza: il 56% e questo significa che la violenza non si conclude con la fine della relazione. La fascia di età maggiormente interessata è quella che va dai 40 ai 49 anni, ma sono in forte aumento le vittime più giovani. Un allarme che non va sottovalutato.
Molte vittime sono madri e arrivano al Centro con i figli, anch’essi coinvolti direttamente o indirettamente nelle violenze fra le mura di casa. Quest’anno i figli delle donne che sono stati accolti dal Centro sono 426, il 68% dei quali minorenni.
“Sono statistiche drammatiche, ma mi fanno paura anche tutte quelle vittime che non vengono intercettate. Chissà quante violenze, non solo di natura fisica, non sono state ancora denunciate”, sottolinea la sindaca Ilaria Bugetti, che nell’intervenire a margine della presentazione del cartellone delle iniziative in occasione della giornata mondiale contro i femminicidi ha lanciato un messaggio chiaro circa quello che dovrebbe essere il futuro - ad ora a forte rischio - del centro La Nara.
“Questo cartellone di iniziative deve essere l’occasione per rilanciare la battaglia per salvare il Centro La Nara. Per un cavillo contenuto nell’intesa Stato-Regioni siglato nel 2022, rischiamo di cancellare il grande lavoro fatto in questi anni da questa realtà (per la precisione dal 1997, dal quando il Centro ha accolto oltre 4.900 donne). Invito tutti ad essere uniti in questa battaglia”, conclude la sindaca.
Un appello al quale i Comuni della Provincia stanno rispondendo. Ricordiamo che la chiusura del Centro è legata all’intesa Stato-Regioni del 2022, che detta criteri tecnico economici diversi dal passato per l’apertura di simili realtà. Secondo queste nuove regole, le attività del centro antiviolenza devono essere preponderanti nel bilancio dell’ente. Un problema per il La Nara, che da sempre opera all’interno della cooperativa Alice che segue moltissimi settori.
Dunque non c’è preponderanza in bilancio del centro antiviolenza rispetto alle altre attività della cooperativa.
Nel frattempo il cartellone delle iniziative – molto variegato – ha già preso il via in questi giorni e vede coinvolti più e più enti e associazioni. Tanti gli spettacoli a teatro come quello al Teatro Meucci a Vernio del 23 novembre e quello al Politeama il 25 novembre. Anche lo sport protagonista, con un torneo di pallavolo femminile al Buzzi e la partita di calcio femminile fra Paperino e Zenith Prato, entrambi in programma il 25 novembre. Tanti anche gli eventi a livello regionale de “La Toscana delle donne”, la manifestazione ideata dalla capo di Gabinetto Cristina Manetti, che dal 15 al 26 novembre offrirà oltre 50 eventi gratuiti tra incontri, dibattiti, spettacoli, concerti e pedalate in cammino verso la parità di genere. Il programma completo delle iniziative è disponibile sul sito del Comune di Prato.