REDAZIONE PRATO

Dopo 14 anni riapre il sottopasso di via Ciulli

Il sottopasso ferroviario di via Ciulli riaprirà il 31 ottobre dopo 14 anni dalla tragedia delle tre donne cinesi annegate. Lavori di riqualificazione eseguiti dal Comune e Asl hanno ripristinato il collegamento tra Galciana e Narnali.

Il sottopasso ferroviario di via Ciulli riaprirà il 31 ottobre dopo 14 anni dalla tragedia delle tre donne cinesi annegate. Lavori di riqualificazione eseguiti dal Comune e Asl hanno ripristinato il collegamento tra Galciana e Narnali.

Il sottopasso ferroviario di via Ciulli riaprirà il 31 ottobre dopo 14 anni dalla tragedia delle tre donne cinesi annegate. Lavori di riqualificazione eseguiti dal Comune e Asl hanno ripristinato il collegamento tra Galciana e Narnali.

Il sottopasso ferroviario di via Ciulli sarà finalmente riaperto il 31 ottobre, 14 anni dopo la morte delle tre donne cinesi, che la notte tra il 4 e 5 ottobre 2010 annegarono nel tunnel allagato per la bomba d’acqua e l’esondazione del Vella. Gli anni e l’incuria dovuta alla chiusura hanno ridotto in pessimo stato il collegamento viario tra Galciana e Narnali, con piante infestanti, asfalto rovinato e impianti non più funzionanti. Un’iter amministrativo lungo e difficile a cui è seguita un’opera complessa di ripristino: sono quasi terminati i lavori di riqualificazione eseguiti dal Comune d’intesa con l’Asl, che ha curato il progetto di messa in sicurezza idraulica dell’area e la realizzazione della vasca d’espansione del vicino ospedale Santo Stefano - ora passata alla competenza del Comune - che in caso di necessità convoglierà l’acqua del Vella. L’opera va infatti considerata come un tutt’uno con il sottopasso di via Ciulli ed è stata la soluzione tecnica grazie alla quale il Comune è riuscito ad ottenere il dissequestro da parte della Corte d’Appello di Firenze: dopo molte richieste da parte, solo dopo 12 anni la Corte ha accolto l’istanza di restituzione della struttura e la sua apertura solo dopo la realizzazione della cassa d’espansione da 25mila metri cubi di capacità in funzione della nuova palazzina del Santo Stefano. "Per arrivare a questo giorno tanto atteso, le amministrazioni che si sono succedute e gli uffici hanno lavorato tantissimo - dice la sindaca Ilaria Bugetti - Ottenere il dissequestro ha richiesto tempo e risorse per mettere nero su bianco un progetto ambizioso e complesso. Realizzarlo non è stato da meno". Sul progetto il Comune ha investito 200mila euro.