Doppia rapina. Il balordo resta in carcere

Un cinese è stato arrestato per aver compiuto due rapine in una sala slot e in un internet point, minacciando le vittime con una pistola. Non ha spiegato come abbia ottenuto l'arma. È stato confermato il suo arresto e la custodia in carcere.

Non ha spiegato dove si fosse procurato l’arma. Il giudice per l’udienza preliminare ha convalidato l’arresto confermando la custodia in carcere per il cinese, difeso dall’avvocato Alessandro Fantappiè, che l’altra sera ha messo a segno due rapine ai danni di una sala slot e di internet point nei pressi di via Filzi. Due colpi che ha compiuto nell’arco di pochi minuti l’uno dall’altro. Si tratta di una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine: di origine cinese, figlio di una orientale e di un italiano, disoccupato e residente in città, era stato fermato durante uno dei tanti lockdown disposti durante il periodo del Covid, mentre brandiva un machete e lo sventolava in strada. In quell’occasione, il cinese fu anche sottoposto a una perizia psichiatrica, disposta dal gip, risultando capace di intendere e volere. Che cosa gli sia passato per la testa nella serata di mercoledì non è chiaro anche perché lui stesso non lo ha spiegato neppure di fronte al gip ieri mattina durante l’udienza di convalida del fermo. Secondo quanto ricostruito, il cinese ha messo a segno le due rapine a poca distanza l’una dall’altra. E’ entrato prima nella sala slot e poi nell’internet point minacciando i presenti con una pistola. Poi è scappato. La polizia è intervenuta su segnalazione delle vittime delle rapine. Il cinese è stato rintracciato poco distante mentre era in bicicletta. Aveva con sé 3.500 euro, ritenuti provento dei colpi appena messi a segno, e la pistola. Dove se la sia procurata è un mistero.