Aldo Milone lo ricordo bene come assessore allo sport, fra le altre cose. E sinceramente non ho ricordi positivi.... proprio in quella legislatura tra l’altro, vi fu un "buco" di 900mila legato alla gestione delle piscine, con l’Uisp che per ripianarlo ci rimise di fatto la propria sede. E il fatto che successivamente Cenni, pur volendo Milone come assessore nella successiva legislatura di centrodestra preferì non confermargli la delega allo sport che aveva ricoperto in precedenza è a mio avviso emblematico". E’ la "stoccata" di Massimo Taiti all’ex assessore Aldo Milone, per una vicenda dal sapore "vintage" che risale a più di venti anni fa. Il delegato del Coni non ha forse gradito l’intervento con cui pochi giorni fa l’esponente di Forza Italia aveva attaccato l’attuale amministrazione comunale, criticando la scelta della sindaca Ilaria Bugetti di non conferire la delega allo sport ad una singola persona ma di affidarsi al "tavolo dello sport" composto da Luca Vannucci, Enrico Romei e Gianluca Coppini. Sempre su La Nazione Milone aveva rivendicato la propria esperienza da assessore allo sport durante la prima parte della legislatura Romagnoli, dal 2004 al 2007, ricordando le iniziative sportive organizzate in quegli anni a Prato come la finale della Coppa Italia della Serie A femminile di pallavolo. Ma Taiti, per contro, ha ricordato un altro episodio che riguardò la piscina di via Roma: una bolletta-record da quasi un milione di euro (circa 900mila euro, per l’appunto) che sarebbe stata originata una perdita idrica occulta fra il 2004 ed il 2005 e che mise a dura prova le casse del Cgfs, della Uisp e del Csi, ossia i soggetti che allora gestivano gli impianti del nuoto cittadini (in quanto la gestione "diretta" da parte del Comune di Prato era terminata qualche anno prima, nel 2002).
Storia di due decenni fa, con la replica del diretto interessato che non si è tuttavia fatta attendere. "L’avvocato Taiti ha definito "buco" quella che di fatto era una perdita occulta. Lo stesso Consiag la riconobbe come tale e dico anche che se al Comune fossero state inviate le bollette nei tempi canonici, l’anomalia sarebbe stata notata subito – ha risposto Milone - una bolletta che presentava indubbiamente una cifra esosa, ma di quella perdita non si accorsero nemmeno i gestori. Segnalo comunque che Consiag riconobbe come l’episodio fu dovuto ad un fattore esterno e non all’incuria e che vi fu anche un successivo "abbattimento" del costo di quella bolletta. E ricordo infine che non spettò al Comune di Prato saldare il costo delle utenze".
Giovanni Fiorentino