REDAZIONE PRATO

Due spaccate in 24 ore, rubati tablet e cibo. La rabbia della titolare: "E’ una vergogna"

Dopo il caso del bar Orgiu, è toccato al "Dove c’era la Coppe". Il doppio colpo è stato messo a segno sabato e domenica notte. "Non ho fatto nemmeno in tempo a mettere a posto la porta”

Due spaccate in 24 ore  Rubati tablet e cibo   La rabbia della titolare:  "E’ una vergogna"

Due spaccate in 24 ore Rubati tablet e cibo La rabbia della titolare: "E’ una vergogna"

Prato, 2 agosto 2023 – I bar della città sono finiti nel mirino della microcriminalità. Dopo il doppio colpo in ventiquattro ore al Bar Orgiu di via Roma, nel weekend è toccato al bar ‘Dove c’era la Coppe’, zona Obi, subire un duplice furto. Tra l’altro andato in scena con le medesime modalità di quello dell’Orgiu in zona Soccorso, e anche in questo caso tutto ripreso in diretta dalle telecamere di videosorveglianza del locale.

Il malvivente la prima volta è entrato in azione sabato notte intorno alle tre e mezzo. Ha forzato la porta d’ingresso dell’esercizio commerciale di via Udine, si è diretto verso la cassa ma l’ha trovata priva di contanti e spiccioli. Così ha virato sui tablet utilizzati dai camerieri per le ordinazioni durante il pranzo, portandone via un paio. L’allarme è scattato subito, ma quando la titolare Justyna Pawlowska è arrivata sul posto del ladro non c’erano più tracce. "La porta d’ingresso non era completamente rotta – spiega la titolare -, così abbiamo chiuso il locale e abbiamo fissato per il giorno dopo, lunedì, col fabbro. Nessuno si sarebbe mai aspettato di subire il bis la notte dopo".

Il malvivente infatti domenica notte è tornato in azione. Stavolta poco dopo la mezzanotte. Ha nuovamente forzato la porta, poi ha spaccato quella della cucina e si è diretto verso il frigorifero. Qui munito di sacchi e zaino ha portato via di tutto, per un bottino superiore ai duemila euro. "Praticamente non ci ha dato il tempo di sistemare la porta, ed è tornato a completare l’opera – prosegue Pawlowska -. La rabbia è tanta, perché oltre al furto c’è pure la beffa delle porte rotte che l’assicurazione non ci ripagherà al 100%. Per non parlare della giornata di lavoro persa fra verifica dei danni, del cibo rubato e tutta la trafila burocratica". Dopo il doppio colpo Pawlowska è un fiume in piena. Perché ha aperto il locale tre anni fa, beccando in pieno la pandemia, e in così poco tempo ha già ricevuto cinque visite dei ladri.

"Cinque furti in tre anni sono quasi un record – prosegue la titolare del bar -. Io non capisco cosa pensino di trovare. Noi non lasciamo più niente in cassa. Se ora iniziano a rubare anche il cibo allora siamo messi davvero male. Farò denuncia alla polizia. Ho messo insieme tutto il materiale video a nostra disposizione. Il ladro si vede bene in faccia, ha una quarantina d’anni, non sembra italiano, ha la barba e i baffi. Spero che possano risalire alla sua identità e fermarlo, perché non è giusto che noi commercianti si debba essere costretti a vivere con questa ansia costante dei furti".

Nelle parole di Pawlowska c’è anche un po’ di sconforto, perché tutti questi furti assomigliano tanto a una seconda pandemia. "Ho 39 anni anni, ci metto tanta passione, impegno, siamo una bella squadra, e poi tutto viene vanificato da un soggetto del genere - conclude -. Non è giusto essere svegliati nel cuore della notte dal suono dell’allarme. Chiediamo di essere tutelati. Questa situazione è imbarazzante e disgustosa. La porta l’abbiamo sistemata, ma l’ansia rimane. Quanto tempo passerà prima che qualcuno provi a entrare di nuovo dentro al bar?

Stefano De Biase