La prima stracittadina di campionato fra due squadre pratesi (fatti salvi i due match disputati contro la Juventus Tavola nel campionato regionale post-guerra del 1945) non può che essere un evento storico per la città. Ma non solo per questo, l’inedito confronto fra Prato e Zenith Prato avrà un sapore del tutto particolare per quelli che decideranno di essere presenti sugli spalti del Lungobisenzio. Il motivo è presto detto. Sì, perché anche quei pratesi che in questo momento sostengono i colori della neopromossa formazione affidata al tecnico Settesoldi, da sempre hanno probabilmente tifato anche per la squadra biancazzurra che ora si trovano ad affrontare da avversari. Lo stesso presidente della Zenith Valentini non ha fatto mistero di essere stato un accanito sostenitore del Prato e di averne seguito allo stadio moltissime partite. Per lui, per lo stesso allenatore Settesoldi, che in un recente passato della squadra biancazzurra è stato anche l’allenatore, per i suoi giocatori in gran parte pratesi doc e per quei duecento tifosi che sono soliti sostenere la Zenith nelle gare casalinghe di campionato (che stavolta fra l’altro al Lungobisenzio figureranno per la prima volta ufficialmente come tifoseria ospite…), sarà sicuramente una domenica molto particolare. Come lo sarà però per il resto della città che, pur tifando Prato, negli ultimi anni ha sempre seguito con simpatia anche le vicende di quella che, grazie all’ottimo lavoro di Valentini e del suo staff, è diventata la seconda squadra pratese raggiungendo la serie D. Insomma, quello di domenica sarà un derby che non avrà le caratteristiche di un vero derby, di quelli per intenderci che hanno visto il Prato confrontarsi negli anni con le altre squadre toscane di blasone (per non tirare in ballo l’improponibile paragone con il derbyssimo con la Pistoiese), ma la posta in palio sarà comunque alta e la tensione non mancherà fra chi ha bisogno di tornare a scalare la classifica e chi ha invece voglia di ben figurare in una partita storica di una stagione altrettante memorabile.
Massimiliano Martini