ELENA DURANTI
Cronaca

Eccidio del Castello, lo scontro che ritorna

Etruria 14 annuncia una commemorazione in piazza per il 10 settembre. Anpi, Arci e Cgil: "Va impedita, è una provocazione"

di Elena Duranti

Hanno visioni opposte della storia, inconciliabili tra loro. Opposte al punto da accendere la miccia della polemica nei giorni dell’anniversario della Liberazione di Prato. Da una parte l’annuncio del gruppo Etruria 14 di voler organizzare per venerdì 10 settembre alle 21 in piazza delle Carceri la commemorazione di quello che il gruppo di destra definisce "un fatto molto triste per la nostra città, l’eccidio del Castello dell’Imperatore". Aggiungendo: "Anche quest’anno vogliamo deporre una corona di fiori nel luogo dove il 7 settembre 1944 un gruppo di partigiani guidati da Marcello Tofani trucidò un numero ancora imprecisato di persone. La furia omicida del partigiano Tofani fu davvero qualcosa di spietato. I prigionieri che venivano additati come presunti fascisti, venivano fatti scendere dallo scalone del Castello e veniva loro sparato alla nuca, senza permettere neppure che l’arciprete della basilica delle Carceri, costretto ad assistere inerme, potesse impartire i sacramenti. Il nostro scopo è quello di far conoscere certi lati oscuri di coloro che si sentono i padroni assoluti della verità storica". Ma cosa accadde nel settembre 1944? La strage della Fortezza viene attribuita a Marcello Tofani, detto Tantana ed è ricordata anche nel libro di Giampaolo Pansa "I vinti non dimenticano". Tantana cercò vendetta per il fratello che era stato torturato e ucciso dai fascisti. Sulla cifra dei morti non ci sono dati certi, secondo le testimonianze furono almeno 12. Nel dopoguerra il gruppo finì sotto processo in tribunale. Furono tutti assolti escluso Tantana, condannato solo per l’omicidio del maresciallo Giuseppe Vivo. E a rispondere all’annuncio di Etruria 14 sono la presidente dell’Anpi Prato Angela Riviello, il presidente provinciale dell’Arci Enrico Cavaciocchi e il segretario generale della Cgil di Prato Lorenzo Pancini. Che subito hanno scritto una lettera aperta alle autorità chiedendo di bloccare la manifestazione considerata "una provocazione". "Già da giorni circolano sui social post dell’organizzazione Etruria 14 che invitano alla mobilitazione in piazza delle Carceri e che si fondano su affermazioni storiche errate o manipolate", si legge nella lettera aperta. "Etruria 14 quest’anno ha pubblicizzato in maniera massiccia la richiesta di mobilitazione. Proprio nei giorni in cui ricorre il 77° anniversario della Liberazione di Prato, questo esecrabile progetto assume il carattere di una provocazione. I valori che contraddistinguono e ispirano da sempre Prato e la sua cittadinanza sono del tutto opposti rispetto a quelli trasmessi da iniziative come queste". Riviello, Cavaciocchi e Pancini concludono con un appello a sindaco, prefetto e questore: "Vi chiediamo di vigilare in difesa dei valori della Costituzione Italiana che non consente, l’apologia del fascismo. Il nostro è un appello alla prevenzione anche per evitare momenti di tensione". Da segnalare che per ora in questura non è arrivato alcun annuncio di manifestazione, ma gli organizzatori hanno tempo fino a tre giorni prima la data prevista.