Segni e sogni particolari: si chiamano "Party Girl" e puntano alla Milano Fashion Week nel 2025. Dimenticate però la classica passerella modaiola dai risvolti tutti commerciali che ci si aspetterebbe da palcoscenici così prestigiosi: le donne che sfileranno per l’occasione, 55 partecipanti del progetto di Elisa Bardazzi, danzamovimentoterapeuta e presidente dell’associazione "T-Essere Incontri", sono ‘modelle’ speciali. La più giovane ha 18 anni, la più grande ne ha 80. Le "Party Girl" hanno come denominatore comune un vissuto di dolore e resilienza, vite costellate da cadute e risalite, in ambito familiare come in quello lavorativo, oppure nella malattia, hanno subito maltrattamenti o discriminazioni sulla propria pelle legate all’identità di genere. Storie di donne per dare volto a un’altra storia, quella del tessile pratese, in un intreccio di arte, bellezza, rinascita, creatività e saper fare: le partecipanti di "Party Girl" fanno un percorso di teatroterapia con due incontri al mese negli spazi di "The Loom" (via Tommaso Cortesi) aventi come filo conduttore la tematica del corpo non conforme per far emergere la forza delle donne. Durante questo percorso, iniziato ad aprile dalle psicoterapeute Giulia Cavallini e Stefania Conversano insieme ad altri professionisti, le donne prendono consapevolezza della loro forza e crescita personale, si mettono in gioco con la propria capacità espressiva. Il traguardo? Una sfilata di moda con capi realizzati con il tessuto proveniente dal mondo tessile pratese donato per l’occasione. Sono dodici le realtà produttive pratesi che sostengono "Party Girl", con un contributo economico concreto (oltre alla donazine di tessuti) a servizio di un progetto dal risvolto sociale: Lanificio Nuovo Ri-Vera, Lanificio Bardazzi Alberto, Marini Industrie, Tessitura Tronci, Orditura Daisy, Luilor, Orditura Filordi, Colzi Fabrizio Orditura, Ritorcitura Vignolini, Vaporizzo Lia, Rifinizione Penny, Gmg filati a stock.
"La filosofia è quella di prendere fondi da Prato per renderli a Prato – spiega Elisa Bardazzi - Mi piace pensare alla tessitura pratese come a una forma d’arte che racconta storie di resistenza e bellezza: grazie ai fondi raccolti, sono riuscita ad attivare nel corso degli anni percorsi di danceability, teatro sensoriale, danzaterapia e teatro sociale. Queste esperienze artistiche hanno coinvolto tante persone di ogni età, estrazione sociale, etnia, credo religioso e con diverse forme di disabilità fisica e psichica". A marzo gli abiti confezionati a Prato con tessuti locali sfileranno negli spazi del Gruppo Colle, grazie all’incontro con un’imprenditrice lungimirante come Gaia Gualtieri, quasi una piccola anticipazione della Milano Fashion Week nel settembre 2025. L’aggancio fortunato è stato il contatto con Ilyssa Wexler, fondatrice di "Fashion 4 Futures", che vive a Vaiano: a Milano "Party Girl" si appoggerà alla sfilata della stilista internazionale Samina Mughal. Caccia ai fondi: servono 10mila euro per far sì che "Party Girl" voli nella capitale della moda. Ma Elisa è determinata più che mai. "Andare a Milano vuol dire portare il prodotto pratese in un contesto di grande visibilità come la Fashion Week, un ritorno mediatico legato a un risvolto sociale. Prato deve vestire quella donna, la donna che si alza tutti i giorni per andare a lavorare e deve fare i conti con la quotidianità in tutte le sue sfaccettature". "Party Girl" si avvale di un gruppo di confezionisti, modellisti e sarti del territorio che danno forma e creano abiti dalle stoffe pratesi.
Maria Lardara