
Domani i soci dell’associazione mineralogica Prato e Pistoia offriranno a tutti i. visitatori la possibilità di osservare al microscopio alcuni campioni di minerali
Festa per i 20 anni del Museo Italiano di Scienze Planetarie che oggi fa parte della Fondazione Parsec inaugurato il 19 marzo del 2005. Nacque da un’idea di Marco Morelli, Renato Braga e Giovanni Pratesi, ma fu fortemente voluto dall’allora presidente della Provincia di Prato Daniele Mannocci. La progettazione di un museo che fosse al contempo legato al territorio, valorizzando le competenze e le realtà scientifiche locali, e proiettato su uno scenario internazionale fu affidata all’Istituto Geofisico Toscano dei quali gli ideatori facevano parte. Oggi il Museo Italiano di Scienze Planetarie conserva la più importante collezione museale italiana di meteoriti e rocce da impatto e una collezione di campioni mineralogici, tra i quali alcuni unici a livello mondiale.
Per festeggiare il ventennale il Museo promuove un calendario di eventi: si comincia domani, dalle 16 alle 18, i soci dell’associazione mineralogica Prato e Pistoia offriranno a tutti i visitatori la possibilità di osservare al microscopio alcuni campioni di minerali. Attività gratuita senza prenotazione. Domenica, l’associazione astronomica Quasar organizza due spettacoli al Planetario, alle 15 e alle 16.30. Attività gratuita con prenotazione obbligatoria al 331.1679048. Sabato 29 marzo sarà possibile osservare un’eclisse parziale di Sole dal piazzale del Museo insieme ai soci dell’associazione Astrofili Polaris. L’eclissi inizierà a partire dalle 11,30 e sarà visibile per un’ora circa. Attività gratuita senza prenotazione. E nei fine settimana del 22-23 e del 29-30 marzo l’ingresso al museo sarà gratuito per i bambini e ragazzi fino ai 18 anni e ridotto (3 euro) per gli adulti.
Ma vediamo un po’ più da vicino in cosa consiste il patrimonio scientifico del museo. Le collezioni hanno cominciato a formarsi a partire dal 1999 con l’acquisto di 1.500 campioni mineralogici di un collezionista pratese, Pietro Nardini, che costituiscono il primo nucleo delle collezioni.
Oggi si contano 928 esemplari di meteoriti e rocce da impatto di cui 125 esposti e 265 campioni di impattiti di cui 48 esposti. 6.500 sono i campioni di minerali, di cui 130 esposti.