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Energia, costi alle stelle Gida aumenta le tariffe

Nel 2022 rincari fino al 50% se i prezzi di energia e metano non caleranno. Durgoni (spurghisti): "Pronti a stracciare il contratto e smaltire altrove i liquami"

PRATO

Tariffe di Gida in aumento nel 2022. Negli ultimi undici mesi, da gennaio a novembre 2021, il costo dell’energia elettrica è aumentato del 100%, mentre il costo del metano è addirittura triplicato (+300%). A seguito dell’incredibile ed eccezionale aumento dei costi, che purtroppo non sembra destinato a regredire rapidamente, il cda e l’assemblea dei soci di Gida si sono trovati costretti a deliberare ed inserire nel bilancio previsionale per l’anno 2022 un sensibile aumento delle tariffe. A meno che i prezzi sul mercato del gas, del carburante e delle altre fonti di energia non tornino su livelli più accettabili ed in linea con le quotazioni dello scorso gennaio, il prossimo anno sono previsti aumenti fino anche del 50% per le aziende e i privati cittadini che si rivolgono a Gida. "Ci dispiace di essere stati costretti a prevedere un aumento delle tariffe ma è stata una scelta forzata, dovuta a cause esterne che non dipendono dalla nostra volontà. Gida è una azienda ad alto consumo energetico e risente, come e più di qualsiasi azienda, delle oscillazioni dei prezzi di energia e materie prime – commenta il presidente di Gida, Alessandro Brogi -. Ci auguriamo che la situazione attuale sia transitoria e auspichiamo che a tutti i livelli venga fatto il possibile per far tornare i prezzi di energia e materie prime a livelli compatibili con le esigenze di un qualsiasi sistema produttivo e industriale. Le previsioni, però, indicano un prezzo dell’energia elettrica pari a circa 0,235€kwh e per il metano pari a circa 0,70 €mc, con un aumento rispetto alle previsioni del 2021 rispettivamente del 60% per l’energia e del 135% per il metano". Tutti gli utenti sono già stati avvisati direttamente da Gida, che continuerà a garantire i suoi servizi malgrado il riacutizzarsi della pandemia. Un annuncio, quello dei rincari delle tariffe, che però desta malumore e preoccupazione fra gli spurghisti: "Abbiamo firmato un accordo da 4,3 milioni di euro annui, valido fino a dicembre 2022, con l’azienda di depurazione. Comprendendo la situazione contestuale avevamo già accettato un rincaro del 10% rispetto ai prezzi originariamente pattuiti, ma non siamo disposti ad andare oltre – spiega Massimo Durgoni, vice presidente del Consorzio Spurghisti Associati, che riunisce una cinquantina di aziende del settore, non solo pratesi -. Se Gida comunicherà nuovi aumenti delle tariffe stracceremo l’accordo e andremo altrove a smaltire le circa 149mila tonnellate di liquami di fosse settiche e residui di pulitura della rete fognaria e delle caditoie che attualmente facciamo trattare dagli impianti pratesi".