Fra i temi che restano aperti c’è quello dell’inchiesta sulla famosa "faida delle grucce" all’interno della comunità cinese. Un’inchiesta seguita da un paio di anni dalla Dda di Firenze su alcuni avvenimenti intimidatori avvenuti in provincia di Prato: due incendi e una sparatoria in un circolo a gestione orientale. A questi episodi se ne sono aggiunti altri negli ultimi mesi che hanno fatto salire il livello di attenzione sulla comunità cinese e sull’esistenza di una possibile organizzazione criminale di stampo mafioso. Lo ha più volte sostenuto il procuratore Luca Tescaroli che ha raccolto e lanciato l’idea di istituire una sede della Dda a Prato. Tescaroli ha firmato di recente un documento, indirizzato al governo, nel quale ha descritto, senza mezzi termini, il tessuto pratese spiegando che esiste una "complessità criminale non del tutto nota e compresa". "Una pericolosità criminale – ha scritto il procuratore nella relazione – acuita nell’ultimo anno e che richiederebbero organici ben più consistenti di quelli esistenti in tribunale". Nella relazione, molto particolareggiata, Tescaroli si sofferma su alcuni recenti episodi violenti che fanno presupporre l’esistenza di una vera e propria guerra fra bande: aggressioni, incendi, intimidazioni, minacce, lesioni, sfruttamento del lavoro. Violenze di ogni genere (per non parlare delle infiltrazioni mafiose calabresi e campane o del racket delle grucce) in una escalation preoccupante. Il procuratore ha ricordato la spedizione punitiva contro gli operai in sciopero di fronte alla Dreamland nell’ottobre 2021; le minacce, con pistole, a un imprenditore cinese seguite dall’incendio della sua auto (agosto 2022); il tentativo di estorsione nei confronti di un imprenditore per imporgli un acquisto di grucce (aprile 2024); due aggressioni a luglio scorso nei confronti di due imprenditori nel settore della logistica; il tentato omicidio di un altro cinese nel locale Number One (luglio 2024) seguito dall’arresto dei quattro aggressori (caso legato alla guerra delle grucce); l’incendio all’azienda di logistica in via Nottingham (luglio scorso); l’incendio di un’auto in un parcheggio con tanto di intimidazione consistita nel ritrovamento di una bara (primo ottobre scorso) fino alla spedizione punitiva contro gli operai in sciopero a Seano.
L.N.