LAURA NATOLI
Cronaca

L’esercito arriva in città. Martedì il debutto dei militari: controlli nelle zone più critiche

Sono 15 gli uomini destinati a Prato. Domani il coordinatore sarà in prefettura per gli ultimi dettagli

I militari alla stazione del Serraglio nel 2015

I militari alla stazione del Serraglio nel 2015

Prato, 24 febbraio 2024 – Finalmente ci siamo. L’esercito farà la sua apparizione in città da martedì e resterà almeno per tutto l’anno a guardia delle zone più sensibili come la stazione del Serraglio, il centro storico e le aree vicine. Già domani il coordinatore del gruppo sarà in prefettura per parteciperà al comitato per l’ordine e la sicurezza (presieduto dal vicario in quanto Prato è senza prefetto dal primo febbraio quando Adriana Cogode è andata in pensione) e pianificare i servizi che spetteranno ai 15 militari assegnati a Prato. Dal giorno successivo ci sarà del debutto sulle strade.

Più che di un debutto bisogna parlare di un ritorno in quanto l’esercito è già stato a Prato nell’ambito del progetto "Strade sicure" fino alla fine del 2015 quando poi il servizio fu sospeso dall’allora governo. Da tempo i politici pratesi, soprattutto quelli di centrodestra che siedono in parlamento, si sono dati da fare perché i militari tornassero in città. E così è stato. Dopo due fumate nere, a fine gennaio è arrivata la notizia tanto attesa: la decisione del ministero dell’Interno di destinare anche a Prato una fetta dei militari dislocati nelle varie città italiane.

Circa un mese fa, il ministro Piantedosi ha reso note le destinazioni dei 6.800 militari che affiancano polizia e carabinieri nel pattugliamento delle strade. In Toscana ne sono stati assegnati 120 in tutto, di cui 15 sono quelli che fanno parte del contingente "pratese". Non molti ma è pur sempre un inizio anche perché nelle due ultime tornate del 2023, la città era sempre rimasta a bocca asciutta.

La stessa ex prefetta Adriana Cogode aveva firmato e inviato al ministero una relazione tecnica in cui si chiedeva l’assegnazione dei soldati viste le criticità che alcune zone presentano. Ci è voluto un altro mese prima dell’invio ufficiale ma adesso dovremmo esserci. La missione "Strade Sicure" è presente in 45 province italiane e impiega sul territorio nazionale 6.800 militari, con lo scopo di controllare, insieme alle forze di polizia, il territorio e tutelare obiettivi sensibili, contribuendo alla prevenzione della criminalità. A Prato, come detto, il progetto è già stato realizzato: l’impiego era finalizzato a un maggiore controllo dei punti critici del centro storico e delle stazioni, soprattutto quella centrale e quella del Serraglio da sempre assediate da fenomeni quali lo spaccio e il degrado che ne consegue. Nel 2015 arrivò lo stop al progetto in tutta Italia, e quindi anche a Prato. Il servizio si affiancherà ai tanti controlli che le forze dell’ordine locali eseguono quasi quotidianamente per combattere gli esosi fenomeni di microcriminalità che generano nei cittadini un senso di insicurezza diffuso.