Esercito in centro: ecco le zone sorvegliate speciali

Prato, dalle stazioni, centrale e Serraglio, a piazza Duomo e Mercatale. I militari a presidio della città sono 18

I militari alla stazione del Serraglio prima che il servizio venisse sospeso (Foto Attalmi)

I militari alla stazione del Serraglio prima che il servizio venisse sospeso (Foto Attalmi)

Prato, 27 febbraio 2024 – Oggi i militari saranno già a passeggio sulle strade per pattugliare le zone più critiche dando una mano alle forze dell’ordine. Dopo una lunga attesa, e due fumate nere, finalmente ci siamo. I dettagli della fase operativa del servizio di controllo del territorio sono stati discussi ieri durante il comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal vice prefetto Vincenzo Arancio. Una riunione durante la quale sono stati definiti i compiti che spetteranno ai 18 militari che il Ministero dell’Interno ha destinato a Prato nell’ambito del progetto "Strade sicure". Al tavolo in prefettura erano presenti i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine cittadine e del Comune oltre al comandante del raggruppamento operazione Strade Sicure per Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche, Francesco Randacio.

Sono dunque 18 (e non 15 come annunciato inizialmente) i militari del 183° reggimento paracadutisti Nembo che, sulla base delle decisioni prese durante il comitato di ieri mattina, verranno impiegati già da oggi in servizi di vigilanza, nell’arco delle intere 24 ore, a obiettivi individuati lungo un itinerario che si articolerà nel centro storico di Prato e che interesserà, fra l’altro, piazza del Duomo, porta al Serraglio, piazza Mercatale, piazza della Stazione, piazza San Marco, piazza Santa Maria delle Carceri, piazza San Francesco, piazza del Comune.

I servizi, come sottolineato più volte, si svolgeranno in concorso con le forze di polizia impegnate nel controllo del territorio, e consentiranno un potenziamento delle attività di vigilanza, quindi una più efficace prevenzione dei fenomeni criminali in città. Inoltre, "i servizi potranno essere periodicamente ricalibrati sulla base delle esperienze maturate e delle ulteriori esigenze che dovessero emergere", fanno sapere dalla Prefettura.

Il progetto fu interrotto a Prato nel 2019 quando venne sospeso dal governo a livello nazionale. Già da un anno il Ministero dell’Interno lo ha riproposto. A Prato è stato chiesto più volte ma si è dovuto attendere diversi mesi prima che alcune unità fossero destinate anche alla città. Adesso ci siamo.

L.N.