Calenzano (Firenze), 30 gennaio 2025 – Le immagini dall’alto che mostrano il deposito Eni andato a fuoco lo scorso 9 dicembre sarebbero state più che sufficienti ai 6 consulenti nominati dalla Procura di Prato per chiudere il cerchio intorno alla perizia sull’incidente, attesa per il prossimo 16 febbraio.
Consulto tra esperti e magistrati
L’ultimo sopralluogo, inizialmente previsto per oggi 30 gennaio, è stato quindi superato dalla visione delle immagini. Sempre nel pomeriggio si terrà quindi un super summit in Procura tra gli stessi consulenti e i magistrati diretti dal capo dell’ufficio Luca Tescaroli, che agiscono nell'ambito dell'apertura del fascicolo i cui titoli di reato sono omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni e rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Questioni di sicurezza in un impianto ad alto rischio
Al momento della deflagrazione erano in corso operazioni di manutenzione straordinaria vicino all’area destinata al carico del carburante, mentre in quattro corsie, dalla 3 alla 6, vi erano altrettante autocisterne in rifornimento. La domanda è: sono state rispettate tutte le misure di sicurezza in un impianto ad alto rischio come quello oppure ci sono state inadempienze nella fase di manutenzione alle pensiline 5 e 6? Domande alle quali la Procura di Prato sta cercando ormai da due mesi di dare una risposta.