STEFANO DEBIASE
Cronaca

Prato e l’ex ospedale, bonifica entro l’estate

Ma intanto il nuovo parco resta lontano. Il 9 marzo fissata la conferenza dei servizi che dovrebbe dare il via al piano di intervento

Una fase della demolizione

Prato, 3 marzo 2023 – Correvano i primi giorni di giugno del 2021 quando il Comune e l’Asl per la prima volta effettuarono assieme il sopralluogo all’area dell’ex Misericordia e Dolce, la cui demolizione era stata completata poche settimane prima.

Quel cratere lasciato dal vecchio ospedale fece un certo effetto a tecnici e amministratori comunali, ma durante quel sopralluogo mai nessuno si sarebbe aspettato che quasi due anni dopo il cratere dominasse ancora il paesaggio circostante senza alcuna traccia del parco urbano, il cui progetto realizzato dall’architetto paesaggista Michel Desvigne attende di essere concretizzato dal 1° ottobre 2016.

Sembra assurdo da dire ma in due anni, a seguito della scoperta della presenza del marmo serpentino nell’area dell’ex Misericordia e Dolce, non si è ancora arrivati ad avere nemmeno un progetto approvato per procedere con la relativa bonifica.

Le motivazioni di questi ritardi sono molteplici. L’Asl ha studiato a lungo quale potesse essere la soluzione migliore per la bonifica e solo dopo molti mesi ha portato un’ipotesi di intervento all’attenzione della conferenza dei servizi.

Quest’ultima, dopo vari approfondimenti, ha accettato una linea di intervento e così l’Asl ha iniziato a preparare il progetto di bonifica. Pianificazione che il 9 marzo dovrà essere approvata definitivamente dalla nuova conferenza dei servizi.

Di fatto, se non ci saranno ulteriori intoppi tecnici, l’Asl Toscana Centro potrà affidare il cantiere per la bonifica entro marzo, per poi concludere i lavori entro fine maggio.

«L’intervento non era semplice – spiega l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis –. E poi, come spesso accade, ci sono i tempi tecnici da rispettare. Adesso però siamo a un passo dalla soluzione, che potrà finalmente sbloccare l’iter dei lavori".

Prima di vedere in discesa il progetto servirà comunque il passaggio di proprietà definitivo dell’area dall’azienda sanitaria al Comune.

Una procedura nient’affatto banale perché intanto si dovrà dividere cosa spetta all’Asl e cosa al Comune in termini di terreni, poi in ballo c’è il pagamento di 12 milioni di euro che l’amministrazione comunale deve riconoscere all’azienda sanitaria.

Il percorso non è banale perché sull’area pendono 6 milioni di euro di Imu, che secondo il Comune e Sori l’Asl deve pagare. Ben diversa la posizione dell’azienda sanitaria che ritiene di essere esente per l’area ex ospedaliera dall’Imu e ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione.

Il braccio di ferro legale quindi si preannuncia intricato e lungo e una eventuale soluzione bonaria è tutta da costruire.

Alla luce di tutto ciò è quindi abbastanza improbabile che si possa procedere col passaggio di proprietà prima della fine dell’estate. A quel punto potrà entrare in campo il Comune, che una volta adeguato il progetto di Desvigne all’attuale stato del terreno (il maxi cratere, così come il muro a retta sul lato Cicognini, non erano stati preventivati nel progetto del 2016) potrà mettere i lavori a gara. Ricordiamo che il padiglione, anche a seguito del caro materie prime, è stato ridimensionato come grandezza, consentendo al progetto di restare intorno a un costo di 8 milioni di euro.

"Al momento il nostro obiettivo è quello di riuscire a effettuare la posa della prima pietra del parco centrale entro fine legislatura – conclude Barberis –. Poi starà alla prossima amministrazione comunale inaugurarlo. Speravamo in un percorso ben diverso e molto più veloce, ma purtroppo sono questi i tempi delle opere pubbliche in Italia".